Lo scorso 22 gennaio 2016 due ragazzi vennero assaliti e derubati da diverse persone davanti a una discoteca in zona Porto di Mare, a Milano. L'assalto, di matrice omofoba, culminò con la sottrazione del portafogli e dello smartphone all'aggredito più giovane. Il 'branco', poi, si diede alla fuga. Le forze dell'ordine, subito accorse sul posto, iniziarono ad indagare sul pestaggio omofobo e, dopo diversi mesi, è arrivato l'arresto di otto ragazzi, di cui sei sono minorenni; gli altri, invece, hanno 19 anni. Le vittime dell'aggressione, di 20 e 25 anni, rivelarono di essere state dapprima offese pesantemente e poi pestate da varie persone.

Gli aggressori avrebbero rapinato anche diversi coetanei

Sono bastati pochi mesi ai carabinieri della Stazione di Porta Romana e Vittoria, nonché a quelli del Nucleo informativo di Milano per individuare e mettere le manette a quelli che sarebbero gli autori dell'aggressione avvenuta lo scorso 22 gennaio 2017 davanti a una discoteca milanese. Si tratta di otto ragazzi, di cui due quindicenni e quattro diciassettenni. I due maggiorenni, di 19 anni, sono stati condotti a San Vittore; quelli minorenni al Beccaria. Dalle indagini è emerso che i minorenni avrebbero anche rapinato diversi coetanei. I militari hanno arrestato gli otto ragazzi in un quartiere non molto distante dal luogo del pestaggio omofobo dello scorso gennaio.

Gli investigatori, sin dall'inizio, avevano concentrato le loro indagini nella zona Corvetto. La combriccola aveva dapprima oltraggiato pesantemente il 20enne e il 25enne davanti alla discoteca e poi era passata alle mani. Le vittime del pestaggio avevano riportato ferite guaribili in 40 e 30 giorni.

Lo smartphone rubato era stato rivenduto a un marocchino

Fondamentali per l'arresto dei giovani balordi sarebbero stati i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza e l'esame dell'attività compiuta con lo smartphone rubato a una delle vittime. Il telefonino venne venduto a un marocchino. Grazie all'identikit, fatto da quest'ultimo, di colui che gli aveva venduto lo smartphone, i carabinieri sono riusciti risalire a un 17enne.

Dopo appostamenti nei pressi della discoteca e l'esame approfondito delle foto pubblicate su Facebook ed altri social, i militari sono riusciti ad individuare anche gli altri componenti del 'branco' che, a gennaio, pestò i due ventenni. Durante le indagini, i militari hanno anche constatato che, prima dell'aggressione dei due ragazzi, la combriccola rivolse improperi di matrice omofoba ad alcuni giovani che riuscirono a evitare il pestaggio grazie a un taxi.