Molto spesso si usa definire, con una certa faciloneria, banale un intervento chirurgico. In realtà non esistono interventi chirurgici che si possano definire "banali" perché vi è sempre una certa soglia di rischio. Tuttavia, come nel caso di cronaca di cui vi accingiamo a raccontarvi, quando l'errore deriva non da una difficoltà tecnica, ma da una fatale "distrazione" da parte del chirurgo, nulla può lenire il dolore dei familiari del parente che è morto sotto i ferri.

Filippo Chiarello, un uomo di 38 anni, si era recato all'ospedale Santa Sofia di Palermo dopo aver avvertito delle fitte addominali.

I medici l'hanno quindi sottoposto ad alcuni esami per comprendere la natura del malessere. Gli accertamenti hanno evidenziato la presenza di alcuni calcoli alla colecisti. I medici decidono di operarlo con un intervento in laparoscopia, operazione di routine che, in genere, dura non più di quaranta minuti. Stavolta però qualcosa non va per il verso giusto: i minuti passano inesorabili e i parenti sono sempre più preoccupati. Stando a quanto si apprende, Chiarello rimane per sei ore sotto i ferri, nel corso delle quali va in arresto cardiaco per tre volte prima di finire in coma. Al termine dell'intervento il chirurgo uscendo dalla sala operatoria, è andato incontro ai parenti a cui ha spiegato che l'uomo è morto a causa di un suo errore fatale.

Stando a quanto è stato ricostruito, il chirurgo per un tragico errore sarebbe andato ad incidere l'aorta perforando l'intestino del paziente. Venerdì mattina i medici hanno dichiarato la morte cerebrale dell'uomo.

Filippo Chiarello, titolare di un negozio di vernici per auto a Palermo, è morto ad appena 38 anni, non aveva mai messo piede in un ospedale. L'uomo lascia due bambini di 3 e di 8 anni.

Il cognato di Chiarello, intervistato da Repubblica, non nasconde la sua rabbia: "Il medico rischiando il linciaggio ci ha detto la verità. Siamo rimasti senza parole, siano caduti nella disperazione e abbiamo capito che Filippo non ce l'avrebbe fatta". Drammatiche le parole della sorella Paola: "Aveva gli occhi sbarrati. Già dopo l'operazione non c'era più".

Intanto il medico autore di questo tragico errore in sala operatoria che è costato la vita al 38enne, si è chiuso in casa nel più assoluto mutismo. I suoi familiari hanno deciso di affidarlo alle cure di uno psicologo.

Intanto la famiglia di Filippo Chiariello ha deciso di presentare una denuncia nei confronti della struttura ospedaliera presso cui l'uomo è stato operato ed anche nei confronti del chirurgo per negligenza. L'ospedale ha avviato una indagine interna per fare chiarezza su quanto avvenuto.