Una tragedia che ha sconvolto tutto il mondo universitario e non solo. Lo scorso lunedì, introno alle ore 15, infatti, Gianluca Cavalieri, 20enne studente di Ingegneria, è precipitato dal quarto piano della biblioteca scientifica dell'Università di Salerno, sede di Fisciano. In un comunicato stampa, il rettore dell'Ateneo, Aurelio Tommasetti, ha dichiarato la sua vicinanza e tutta quella del mondo accademico a familiari ed amici, stringendosi al loro dolore.
Da subito si è parlato di suicidio, che resta attualmente l'ipotesi più acclarata. Si indaga, però, sulle eventuali cause che possano aver spinto il giovane a compiere l'estremo gesto.
Le autorità hanno sequestrato il suo #smartphone ed il PC.
I problemi di comunicazione come probabile causa
Gianluca fin da piccolo soffriva di #dislessia, un problema che avrebbe potuto essere da ostacolo nei rapporti sociali, divenuti ancor più fondamentali per un 20enne, una volta iscrittosi all'università.
Ma il ragazzo non aveva mai mostrato segni di particolare sofferenza, sia con gli amici che durante la sua carriera universitaria, tant'è che, al suo ultimo esame, quello di Ingegneria Informatica, Gianluca aveva preso un ottimo 29, festeggiato con amici e parenti. Nelle ultime ore, si sta cercando di capire, quindi, quale possa essere stata la causa scatenante, analizzando le sue strumentazioni informatiche.
Gli amici raccontano che il giorno prima aveva abbandonato un gruppo WhatsApp, affermando che avrebbe spiegato in seguito il motivo, ma che comunque non li avrebbe lasciati. Niente di particolarmente allarmante o che avrebbe fatto pensare a chissà quale estremo gesto, quindi, per i suoi amici. Gianluca, inoltre, aveva da poco avuto una seduta con uno psicologo.
Da qui, si cercherà di trarre indizi utili per capirne le ragioni.
Si sta indagando anche sulla diffusione e la pubblicazione online di una foto scattata da uno dei presenti alla #tragedia, che ritrae Gianluca steso a terra, col volto in giù, appena dopo essere caduto.
Ipotesi fantasiose sul suicidio
Nei primi momenti successivi alla tragedia, in molti non volendo credere all'ipotesi del #suicidio, avevano anche considerato la possibilità che potesse trattarsi di un malore improvviso, ma quella dell'estremo gesto resta la teoria più seguita, quasi certa.
Ma c'è chi ha anche azzardato ipotesi più fantasiose, ma comunque attuali. Si è parlato, ma è stato subito fortemente escluso, di Blue Whale, il macabro gioco infernale, messo in atto da menti malate, che costringe chi vi partecipa a 50 giorni di sofferenze, tagli, visioni di film horror, camminate notturne, fino ad arrivare al suicidio, lanciandosi da un palazzo o sotto ad un treno in corsa.