Una coppia di Livorno è stata arrestata per truffa, ovvero associazione a delinquere finalizzata alla frode ai danni dell’Erario. L’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di tre persone e al sequestro di 9 milioni di euro, oltre a un’infinità di beni di lusso. Gioielli, 11 auto, tra cui Mercedes, Maserati e Jaguar, un’imbarcazione di 8 metri ormeggiata a Rosignano Marittimo, diamanti, cinque orologi Rolex e naturalmente una mega villa a Montenero, la località più lussuosa di Livorno, dove risiedeva la coppia. Oltre ad Artur Karamuca, 40 anni, e alla consorte Alessandra Vivaldi, 33 anni, sono finiti in manette altre persone per un totale di 15 indagati e cinque misure cautelari, più il sequestro di beni per un valore di quasi 9 milioni di euro.
Come funzionava la truffa miliardaria
Nella villa di Livorno, la Guardia di Finanza ha trovato un tesoro, accumulato nel corso degli anni grazie alle cooperative organizzate in facchinaggio e spedizioni, tra cui Bartolini. Con l’aiuto di numerosi prestanome e di un commercialista compiacente, che è deceduto l’anno scorso, la cooperativa incassava i soldi versati dall’agenzia di trasporti Bartolini che ha sede a Lavoria in provincia di Pisa. La cooperativa pagava tutti gli stipendi ai dipendenti, dopodiché chiudeva per fallimento senza versare un euro di tasse. I protagonisti hanno cambiato più volte residenza, in particolare trasferendola in Albania, ma gli inquirenti erano sulle tracce dell’organizzazione criminale già da due anni.
L’inchiesta ha rivelato una vita particolarmente lussuosa, viaggi in tutto il mondo, partite di Champions League seguite dalla tribuna vip e serate al casinò. L’organizzazione era affidata ad Alessandra Vivaldi nel ruolo di contabile interna delle varie società, che però erano amministrate dal marito Artur Karamuca e dal padre di lei, Gianluca Vivaldi, finito anche lui in manette.
I beni sequestrati dalla Guardia di Finanza
Il comandante provinciale della guardia di finanza Paolo Borrelli, come si legge nell’edizione odierna de Il Tirreno, parla dell’indagine in termini di giusta soddisfazione per aver sequestrato beni per più di 8,8 milioni di euro. Inoltre sono state iscritte nel registro degli indagati 15 persone e sono state emanate cinque misure cautelari.
Oltre ad avere evaso il fisco per circa 10 milioni di euro, sono state detratte dalle casse sociali 5 milioni di euro grazie al nucleo di polizia tributaria della procura della Repubblica con la quale la Guardia di Finanza ha collaborato. Tra i numerosi beni sequestrati c’è una Mercedes GTS dal valore di 110mila euro e numerose altre auto, intestate a un ramo dell’azienda collaterale per proteggerle dalle perquisizioni. Ci sono molti gioielli e orologi di grande valore che devono essere ancora valutati e uno yacht da 70mila euro ormeggiato nel porto di Rosignano Marittimo.