Una bimba di soli 11 anni, a Mogliano Veneto, al confine tra le province di Treviso e Venezia, tenta il suicidio ingerendo a Scuola una serie di medicinali, giovedì 4 maggio.
Fortunatamente le maestre si accorgono che sta male e chiamano i soccorsi,l'ambulanza la preleva da scuola e la porta d'urgenza all'Ospedale Ca' Foncello di Treviso dove le praticano immediatamente una lavanda gastrica e la trattengono una notte in osservazione in ospedale.
Pare che ora si senta meglio, di più non è dato sapere, visto la natura del gesto e l'età della piccola.
Altri casi di tentati suicidi in soli due mesi
Il caso purtroppo non è isolato, solo pochi giorni fa un episodio analogo aveva coinvolto un altra ragazzina a Noale, anche lei aveva tentato il suicidio vicino a casa provando ad impiccarsi, fortunatamente era stata salvata.
Poco meno di due mesi fa invece era accaduto a Trebaseleghe nel padovano, che un ragazzo adolescente compiesse il gesto estremo, questa volta riuscendovi.
Nell'ultimo caso purtroppo rimane solo il dolore, nei primi casi visto che il gesto non è andato a buon fine, si spera di riuscire a capire cosa abbia portato due ragazzine così giovani a pensare di non avere futuro, di non avere via d'uscita se non l'unica soluzione di togliersi la vita.
Visto poi che la ragazzina di Mogliano ha scelto la scuola per compiere questo gesto estremo, che solo per una fatalità è stato sventato, anche la struttura scolastica non solo la famiglia dovranno porsi delle domande dolorose ma necessarie.
Ora la scuola si cela dietro un no comment doveroso, visto che la ragazzina coinvolta è minorenne.
I carabinieri di Mogliano Veneto stanno indagando per tentare di comprendere se ci siano motivazioni personali o altro dietro ad un gesto tanto grave. Son già stati sentiti i familiari della bambina e gli insegnanti.
La bimba probabilmente covava dentro di se una disperazione tale da renderle impossibile la quotidianità e nel silenzio della sua disperazione ha trovato il coraggio enorme per compiere il gesto che l'avrebbe portata via dai suoi cari se non fosse stata soccorsa.
Fa riflettere come questi casi sempre più frequenti colpiscano adolescenti ed anche preadolescenti, sintomo di un disagio serpeggiante in maniera trasversale tra le età ed i sessi. Sicuramente ogni caso deve essere valutato a sè, ma forse il disagio che accomuna tutti questi ragazzi è qualcosa di profondo che vale la pena di approfondire non solo in famiglia ma anche nelle strutture scolastiche.