Scene da far paura all'alba di mercoledì 10 maggio a Piazzale Roma. Tra la biglietteria ACTV e il ponte della Costituzione, due giovani, un senegalese di 24 anni ed un magrebino di 37 anni hanno inscenato una rissa da far west, affrontandosi prima a mani nude e poi passando a varie armi da taglio.
I primi soccorritori sopraggiunti sul luogo hanno trovato il senegalese ferito alla testa con un taglio talmente profondo da non risultare suturabile. Trasportato in ospedale, è stata necessaria la visita di un chirurgo esperto in ricostruzione maxillo-facciale.
Ai sanitari l'uomo ha raccontato di essere stato colpito alla testa con un colpo di machete, ma la ferita risulta compatibile anche con coltelli o cocci di vetro. A seguito delle gravi ferite riportate è stato trasferito prima all'Ospedale civile di Venezia e poi all'Angelo di Mestre.
Non si sa ancora di preciso come si siano svolti i fatti, visto che l'aggressore ha fatto perdere le tracce e la versione in possesso degli inquirenti era solamente quella fornita dal senegalese, che ha affermato di trovarsi a piazzale Roma in compagnia della sua fidanzata.
Mentre veniva soccorso il senegalese però, si è presentato anche un magrebino al pronto soccorso vicino all'autorimessa a piazzale Roma, con diverse ferite alla mano destra ed al viso.
Anche il magrebino è stato trasferito all'Angelo di Mestre per le cure mediche. I poliziotti hanno collegato immediatamente i due fatti ed hanno provveduto a mettere immediatamente sotto sorveglianza il magrebino prima di procedere con le indagini.
I protagonisti a confronto
In Ospedale, messi a confronto la fidanzata del senegalese ed il magrebino, la ragazza ha riconosciuto nel magrebino l'aggressore.
Alla base dell'aggressione, secondo la fidanzata, ci sarebbe una richiesta di soldi (non esaudita) che avrebbe scatenato la furia del marocchino.
Una ricostruzione comunque che non convince gli inquirenti per la versione lacunosa fornita dalla ragazza e soprattutto perché sarebbe stato citato come causa scatenante della lite (oltre la richiesta di soldi da parte del magrebino) anche il furto da parte dello stesso ai danni del senegalese di un telefono cellulare, che invece gli inquirenti avrebbero trovato nelle mani della ragazza.