Un gesto folle che scuote le coscienze. Ad Algeri, capitale dell'Algeria, un uomo è stato sul punto di uccidere un bambino se non avesse ricevuto 1.000 like nel giro di pochi minuti. "Mettete mille mi piace o lo butto giù", queste le parole deliranti della persona in cerca di visibilità su Facebook. Siamo abituati, al giorno d'oggi, a vedere di tutto per acquisire sempre più prestigio agli occhi degli utenti sui social. In rari casi però la morte è stata la protagonista, se escludiamo gli ultimi episodi verificatisi negli Stati Uniti, dove il social network di Mark Zuckerberg, suo malgrado, è stato il mezzo di diffusione di un omicidio - suicidio in diretta.

Il caso

L'immagine del bambino tenuto sospeso fuori dalla finestra ad un'altezza considerevole è destinata a fare il giro del mondo. La notizia dell'episodio accaduto ad Algeri nelle ultime ore è arrivata fino in Italia, come era naturale che fosse. Lo scatto shock ha avuto conseguenze pesanti sull'esecutore materiale del folle gesto. L'uomo infatti è stato condannato a due anni di carcere per violenza su minore. Una storia che, fortunatamente, si è conclusa senza ulteriori complicazioni per il bambino, anche se difficilmente si scorderà di una giornata destinata a restargli impressa nella memoria ancora a lungo.

Inizialmente, si era creduto che l'autore del gesto fosse il padre. Nelle ore successive però la situazione è stata chiarita, con la conferma che l'uomo in realtà era il cugino del piccolo.

Dall'immagine, si può notare come il bambino rimanga sospeso nel vuoto, con l'aggressore che lo tiene per la maglietta con una sola mano, perché l'altra impegnata nel frattempo ad immortalare la scena e condividerla istantaneamente su Facebook. Quindi l'assurda richiesta, mettere 1.000 mi piace all'immagine. In caso contrario, almeno stando alle sue parole, lo avrebbe lasciato cadere giù, uccidendolo.

Il caso invita ad un'attenta e profonda riflessione sull'utilizzo dei social network al giorno d'oggi, dove tutti (o quasi) coltivano una seconda vita, virtuale, lontanissima da quella - spesso mediocre - reale. Si assiste, ogni giorno che passa, ad una corsa per ottenere sempre più like, sempre più followers, sempre più fan.

Facebook, Instagram, in misura minore Twitter, sono le nuove case di milioni e milioni di persone, giovani e meno giovani, il cui unico interesse è quello di essere famosi, importanti. Al costo di passare sopra tutto e tutti. Anche sulla vita di un bambino.