I miliziani dell'Isis che decidono di immolarsi in nome della jihad facendosi esplodere contro obiettivi nemici vengono salutati con una cerimonia di addio. Negli ambienti jihadisti coloro che fanno questa scelta sono molto rispettati e vengono salutati con una festa in loro onore, anche per spingere altri jihadisti ad assumere la medesima decisione, guadagnandosi in questo modo "un posto speciale in Paradiso". Ma questa volta la cerimonia non è andata come previsto e la cintura esplosiva che sarebbe dovuta essere impiegata per l'attacco Kamikaze è esplosa per errore, provocando 12 vittime tra i miliziani dell'Isis.

È quanto è accaduto la sera di domenica scorsa in una fattoria a Makhisa, località alcune decine di km a nord-est della capitale irachena Baghdad.

Negli ultimi anni gli attacchi suicidi sono aumentati

Con l'acuirsi delle tensioni e dei conflitti in Medio Oriente, negli ultimi anni il numero degli attacchi kamikaze è cresciuto rispetto al passato. Reperire informazioni aggiornate su quanti attentati vengano commessi a livello globale ogni anno è difficile, ma nel gennaio del 2016 l'Espresso pubblicò l'intero elenco degli attacchi compiuti nell'anno precedente, avvenuti al di fuori della Siria, paese in guerra dove le azioni di questo tipo sono all'ordine del giorno. Nel mondo avviene quotidianamente più di un attacco e le vittime sono numerose.

Nel 2014 si contarono 592 azioni suicide, che produssero un totale di 4400 vittime. La maggioranza degli attacchi avvengono nelle zone di guerra e dove ci sono forti tensioni, ma come abbiamo visto a Manchester non sempre è così. Oltre agli "uomini bomba" alcuni aspiranti suicidi conducono auto o camion imbottiti di esplosivo contro obiettivi nemici, spesso caserme o altri luoghi simbolo.

Una minaccia difficile da contrastare

Fermare i kamikaze è molto difficile, poiché è facile occultare sotto i vestiti degli esplosivi da fare esplodere nel momento opportuno, quando la deflagrazione produce il maggior numero di danni possibili. Inoltre nei confronti di chi ha scelto di immolarsi, non c'è condanna che possa produrre un effetto deterrente.

Questo tipo di attacchi hanno anche un valore "simbolico", mostrando ai propri nemici come pur di sconfiggerli gli attaccanti siano pronti a tutto, anche a perdere la propria vita in modo lucido e preordinato. Inoltre psicologicamente producono nelle comunità colpite un forte senso di insicurezza e vulnerabilità.