Pochi mesi fa, Matteo Viviani, inviato de "Le Iene", ha reso pubblico all'Italia il gioco macabro chiamato "Blue Whale". Questo fenomeno nasce in Russia, con lo scopo di condurre coloro che vi partecipano al suicidio. Il servizio ha riscosso un grande successo, diventando argomento quotidiano di coloro che lo hanno visto.
Cos'è il "Blue Whale"?
È ormai noto a tutti che il gioco chiamato "Blue Whale" è macabro e pericoloso, tanto da mettere in pericolo la vita dei giovani che vi partecipano. È articolato in 50 regole che il giocatore dovrà rispettare, aumentando sempre più il grado di difficoltà.
Si inizia con prove più "semplici", come farsi qualche segno, disegnare delle balene, fino ad arrivare al 50esimo giorno, quando il giovane è chiamato a lanciarsi giù da un palazzo, togliendosi la vita. L'aspetto più macabro di questo gioco è il fatto che, durante il suicidio, qualcun altro (anch'egli a conoscenza del gioco) deve filmare l'accaduto, così da avere una prova che sarà poi inviata al "curatore". Questo è quanto raccontano Le Iene nel servizio di Matteo Viviani, innescando un meccanismo di allarme nei genitori italiani, che diventano così più attenti nei confronti dei propri figli.
L'accusa a "Le Iene" su Facebook
Essendo diventato ormai argomento di discussione da mesi, il caso Blue Whale ha dato inizio ad una serie di ricerche da parte di giornalisti "curiosi", intenti ad avvicinarsi alla verità.
È il caso del giornalista Andrea Rossi, ideatore della pagina Facebook "Alici come prima", che ha deciso di mostrare in un video tutto ciò che non rispecchia la realtà del servizio di Viviani. Il giornalista accusa Le Iene di aver utilizzato dei filmati per il loro servizio che non hanno nulla a che vedere con il caso Blue Whale.
Questi video, afferma Rossi, sono stati presi da uno stesso sito, e alcuni di questi, dimostra il giornalista, sono addirittura dei fotomontaggi.
La risposta di Matteo Viviani alle accuse
Matteo Viviani, giornalista di un programma serio come Le Iene, si è sentito in dovere di rispondere alle accuse che gli sono state lanciate sui social.
"La Blue Whale esiste e nulla è stato inventato. Alcune sequenze andate in onda si sono rivelate non contestuali al fenomeno (pur trattandosi di suicidi veri e propri) e di questo ci scusiamo e ringraziamo il blogger che ha segnalato il nostro errore." Queste le parole de Le Iene, per difendersi dalle accuse fatte sull'intero servizio, ritenendo che il pericolo esiste davvero, al di là della fedeltà dei video mandati in onda.