alessandro d'oriano ha 46 anni, vive a Livorno e ha una disabilità al 75% causata da un'encefalite che ha contratto da piccolo. Negli ultimi quattro anni, ha dovuto affrontare un vero e proprio calvario, che è cominciato nel momento in cui ha perso la propria occupazione, nonostante l'assunzione in veste di categoria protetta e una causa iniziata contro il datore di lavoro e non ancora conclusa per colpa dei lunghissimi iter burocratici presenti nel nostro paese.

Casa all'asta: colpo tremendo per Alessandro

Alessandro, che è sposato con una dipendente pubblica anch'ella disabile, si è trovato in grande difficoltà nel pagare il mutuo di casa disponendo di un solo stipendio.

Alla fine l'immobile è finito all'asta, che per più volte è andata deserta, fino a che il prezzo, logicamente, è diventato sempre più abbordabile. Lo scorso 12 maggio, D'Oriano ha ricevuto una chiamata dal curatore incaricato della vendita che gli comunicava la notizia di un possibile acquirente interessato. Il fratello Francesco è rimasto comprensibilmente avvilito dalla vicenda: "Questo sistema è tremendo perché innesca una guerra tra poveri dove ci sono solo sconfitti". Scioccato dalla situazione, Alessandro non è riuscito a reggere ed è stato colpito da un aneurisma cerebrale, che l'ha condotto in ospedale a lottare tra la vita e la morte.

Casa acquistata e restituita da un benefattore anonimo

Fortunatamente, grazie ad un intervento tempestivo dei medici, Alessandro è riuscito a sopravvivere e successivamente i membri della sua famiglia hanno dato il via ad alcuni appelli nel disperato tentativo di salvare la sua abitazione. Ed è qui che, finalmente, arriva un po' di speranza, perché è di questi giorni l'aggiornamento secondo il quale un benefattore anonimo ha acquistato la casa, decidendo di lasciare a D'Oriano il comodato d'uso gratuito.

Il fratello Francesco ha definito questo gesto meraviglioso, dichiarando di essere rimasto senza parole e che all'acquirente va la gratitudine eterna di tutta la famiglia.

L'avvocato di Alessandro: "Ho conosciuto il benefattore"

Francesco Tanzini, avvocato di D'Oriano, ha dichiarato di aver conosciuto personalmente il benefattore, definito da lui una persona sensibile.

Secondo il legale, l'uomo è totalmente disinteressato e non ha alcun secondo fine, se non esclusivamente quello di aiutare. A questo punto, ad Alessandro non rimane che fronteggiare altre due importanti battaglie: la prima per ristabilirsi completamente dopo l'aneurisma e la seconda per riottenere il proprio lavoro.