Doccia fredda per emilio fede, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi di carcere per concorso in bancarotta. A sorpresa, i giudici hanno inflitto una pena maggiore rispetto alla condanna chiesta dall'accusa, che era di 3 anni. La vicenda è quella relativa al fallimento della società di Lele Mora. Sempre il Tribunale di Milano ha inoltre stabilito il risarcimento immediato, da parte dell'imputato, all'impresa individuale Dario Mora, pari ad una somma di 1,1 milioni di euro. La sentenza di primo grado ha infine interdetto l'ex direttore di Tg4 dai pubblici uffici per 5 anni.

La difesa ha già annunciato che ricorrerà in Appello, come confermato successivamente da Fede.

Fede proclama la sua innocenza

Dopo la condanna in primo grado inflittagli dai giudici del Tribunale di Milano, Emilio Fede ha rilasciato una breve intervista a Radio Monte Carlo, dove con ironia ha commentato la sentenza "generosa" del Tribunale meneghino, ricordando che l'accusa aveva chiesto 3 anni, pena aumentata di 6 mesi dai giudici. L'ex direttore del telegiornale di Rete 4 ha precisato che continuerà a difendersi, ricorrendo alla sentenza di Appello e, se necessario, alla Cassazione, aggiungendo, con un pizzico di amarezza, che spera di arrivare a vedere la sentenza definitiva (il giornalista è nato nel 1931 e a fine giugno compirà 86 anni).

Durante l'intervista a Radio Monte Carlo, Fede ha continuato a proclamare la sua innocenza, sottolineando come lavorasse per Silvio Berlusconi e potesse chiedergli - letteralmente - qualunque cosa, non avendo dunque alcun motivo "a fare la cresta" sui soldi che il Cavaliere, all'epoca, aveva versato a Lele Mora.

Fede: "Mi metteranno ai servizi sociali"

"Magari mi metteranno ai servizi sociali", Così Emilio Fede ha concluso il suo intervento a Radio Monte Carlo, sottolineando una seconda volta quanto già evidenziato in precedenza - "se mai dovessi vedere la sentenza definitiva" - consapevole che con la sua età, anche qualora dovesse essere condannato in via definitiva, non finirebbe in carcere.

Un ultimo passaggio significativo dell'intervista alla radio del Principato di Monaco, con gli studi sia a Montecarlo che a Milano, è quando, in riferimento all'aumento della pena da parte del Tribunale, Emilio Fede ha commentato dicendo che "forse fa più notizia sui giornali". Anche il suo legale, Alessandra Guarini, ha ribadito l'assoluta estraneità ai fatti del suo assistito, annunciando il ricorso in Appello, e rimarcando come la condanna arrivi, ancora una volta, dal Tribunale della città di Milano.