In queste settimane il tema più caldo dibattutto in Italia sembra essere la proposta del pd di concedere la cittadinanza a tutti i figli di immigrati nati in italia. La legge, sostenuta dal partito democratico che vede contrari Forza Italia, la Lega Nord e i Fratelli d'Italia, mentre il Movimento 5 stelle sembra invece astenersi, estende i criteri per ottenere la cittadinanza italiana. A schierarsi contro lo Ius soli è anche Paolo Diop, immigrato italiano, responsabile immigrazione del movimento nazionale sovranità.
L'attuale legge sulla cittadinanza
L'attuale legge n.91 del 5 febbraio 1992 prevede l'acquisizione del diritto di cittadinanza attraverso lo ius sanguinis: la cittadinanza viene trasmessa se almeno uno dei genitori è italiano. Chi, invece, nasce da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può richiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto i diciotto anni, dichiarando entro un anno di volerla acquisire. Inoltre occorre che abbia risieduto in Italia legalmente ed ininterrottamente.
I criteri introdotti dalla nuova legge
La nuova legge introduce due modalità di aquisizione della cittadinanza per i figli di genitori stranieri: lo ius soli temperato e lo ius culturae. Nel primo caso diventeranno cittadini italiani i nati in Italia figli di genitori stranieri purchè uno di loro abbia un permesso di soggiorno da almeno 5 anni.
In base allo ius culturae, invece, possono diventare cittadini italiani coloro nati in Italia o entrati nel Paese entro i 12 anni di età e che abbiano frequentato regolarmente cicli di studi o percorsi formativi in istituti del sistema nazionale. I ragazzi arrivati nel Paese che hanno tra i 12 e 18 anni potranno ottenere la cittadinanza se risiederanno in Italia per almeno 6 anni e frequenteranno un ciclo scolastico.
Le ragioni del no allo ius soli di Paolo Diop
Paolo nasce in Senegal, arriva in italia a soli due mesi. Oggi è cittadino italiano. Presenta domanda per il passaporto a 22 anni, posticipandola di 4 anni, perchè riteneva necessario concludere un percorso. Nell'intervista rilasciata a Il Giornale l'uomo esprime le sue perplessità e contrarietà alla nuova legge.
In primo luogo questa nuova legge favorirà il traffico di esseri umani, verrà promesso ai migranti di poter conquistare la cittadinanza facilmente e ciò porterà tanti disperati a pagare per arrivare nel Paese ed ai trafficanti di aumentare i loro guadagni. In Italia, inoltre, c'è una visione distorta dell'integrazione, afferma Paolo, secondo la quale sono gli italiani a dover adattarsi agli usi e costumi dei nuovi arrivati e non i migranti a doversi adeguare alle leggi ed usanze italiane. Lo ius soli introdurrà in Italia leggi, idee e tradizioni completamente diverse dalla cultura italiana. Critico anche nei confronti dell'ottenimento della cittadinanza attraverso lo ius culturae; secondo Diop, mancando un esame finale che attesti che il ragazzo è culturalmente legato al Paese, non si potrà essere sicuri che i nuovi italiani, di passaporto, amino realmente l'Italia e ne condividano l'identità.
Il rischio è che mantengano la propria ideologia culturale senza incamerare la nostra, anche se hanno studiato in Italia. Lo ius soli è un piano di sostituzione degli italiani che porterà un milione di voti al pd e ciò è fondamentale per il partito democratico visto che moltissimi italiani non lo voteranno più.