Troppo vivace. È stata questa la grande ed unica colpa di Guo Jintong, una bimba cinese di soli sei anni che chiacchierava, si muoveva molto e che, secondo la sua insegnante, disturbava di continuo gli altri componenti della classe, ignorando ripetutamente i rimproveri. Così la maestra ha avuto una "illuminazione", e ha ben pensato di porre rimedio a tutta quella esuberanza, applicando alla piccola del nastro adesivo e della colla sulla bocca, costringendola al silenzio e trattandola come fosse una criminale pericolosa, un ostaggio di cui soffocare le grida d'aiuto, o molto peggio.
Tutto questo mentre il resto della classe, composta da tanti altri bimbi come lei, era intenta a fare ginnastica.
Quest'assurda contenzione non ha di certo spento l'incontenibile vitalità della piccola, che ha seguitato a saltellare, a correre e a fare gli esercizi di aerobica con gli altri bambini, nonostante quel pericoloso bavaglio. Poi però, di colpo, ha iniziato a sentirsi male, si è fermata e si è accasciata a terra: la maestra è intervenuta tempestivamente e l’ha portata di corsa nell'infermeria della scuola, da cui è stato allertato il servizio di emergenza territoriale, visto che la bimba non rispondeva e mostrava di essere in condizioni davvero precarie.
La folle corsa dell'ambulanza verso il più vicino nosocomio però, si è purtroppo rivelata totalmente inutile: la piccola Guo Jintong è morta, soffocata da quell'assurda museruola improvvisata, senza che i medici potessero fare nulla per salvarla.
Questa tragedia senza senso è avvenuta nella provincia sudorientale cinese di Jilin, presso l’asilo sperimentale di Huadian. I responsabili della struttura non hanno finora rilasciato dichiarazioni sulla incresciosa e terribile vicenda ma dovranno farlo presto, visto che è stata avviata un'inchiesta dai funzionari governativi e dalla polizia locale.
I genitori della piccola, distrutti dal dolore e ancora increduli di fronte a cotanto orrore, sono rimasti dinanzi all'ingresso dell'asilo, seduti, in attesa di ricevere delle spiegazioni convincenti su come sia possibile che delle punizioni così inspiegabilmente crudeli - come quella che ha ucciso la loro bambina - possano far parte dei metodi educativi di quell'istituto sperimentale.
Per chiedere risposte ed esigere giustizia, gli abitanti della città dove viveva Guo, hanno altresì organizzato una veglia di protesta, in sua memoria.