Un caso di violenza familiare per questioni di credo religioso: un padre ha picchiato un figlio e gli ha scagliato addosso un tavolo mandandolo all'ospedale perché non aveva rispettato il ramadan. Aveva troppa sete ma anche tanta fame quel ragazzone di 20 anni, senegalese, che fa l'operaio a Rimini e abita con tutta la famiglia di musulmani osservanti. Tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro, resa più estenuante dalle alte temperature, non ce l'ha fatta a rispettare il Ramadan che impone ai fedeli il divieto di mangiare e bere dall'alba fino al tramonto.

E invece il sole era ancora alto in cielo quando, di fronte a una tavola già imbandita, non ha resistito: ha mangiato e bevuto qualcosa, sperando di non essere visto. Ma il padre se ne è accorto e non gliel'ha perdonato. Mandandolo al pronto soccorso.

Il padre gli ha scagliato addosso il tavolo

Il padre del ragazzo, un uomo di 50 anni, anche lui operaio, musulmano praticante e molto zelante, si è accorto che dalla tavola, già imbandita in vista dell'attesissima cena dopo il tramonto che però era ancora lontano da venire, mancava qualcosa. Allora ha cominciato a interrogare il figlio che ha cercato di negare. La bugia ha mandato su tutte le furie il padre che inferocito ha afferrato lo stesso tavolo su cui era allestito ogni ben di Dio e gliel'ha scaraventato addosso colpendolo in testa e in pieno viso.

La corsa al pronto soccorso

La violenta reazione del padre gli ha fatto andare di traverso quel poco di cibo che era riuscito a spizzicare, e non solo. Al pronto soccorso di Rimini si è presentato molto dolorante e con diverse lesioni, la più grave la frattura allo zigomo sinistro. Salvo complicazioni, guarirà in tre settimane e avrà ora certo difficoltà a mangiare.

Il padre è stato denunciato per lesioni aggravate. Ma la denuncia è partita dai medici della struttura sanitaria perché il ragazzo non ne ha voluto sapere di denunciarlo. Ci ha pensato l'ospedale dal momento che le ferite superano i 20 giorni di prognosi e in questo caso si procede d'ufficio. Anzi, il ragazzo in un primo momento ai medici che gli chiedevano cosa gli fosse successo aveva detto di aver sbattuto la faccia a terra.

Ma il personale non gli ha creduto e insistendo gli ha fatto dire la verità.

Il Ramadan

Nel calendario musulmano è una festa mobile e dipende dalle fasi lunari. E' il mese sacro in cui si pratica l'astensione quotidiana dall'alba al tramonto da cibi, bevande e anche da rapporti sessuali. Il Ramadan, iniziato quest'anno il 27 maggio termina domani, e coinvolge oltre un miliardo e mezzo di musulmani sparsi nel mondo, circa un milione e mezzo in Italia secondo le stime della fondazione Ismu. E' un atto basilare di culto, obbligatorio per tutti i fedeli tranne che per alcune categorie di persone. Per legge sono esenti dal digiuno i minorenni non ancora puberi, i vecchi, i malati di mente, i malati cronici, i viaggiatori, le donne in stato di gravidanza o che allattano, le persone in età avanzata, nel caso che il digiuno possa comportare un rischio per loro. E' proibito alle donne musulmane mestruate e in puerperio. Al tramonto, il digiuno è interrotto con un dattero e un bicchiere d'acqua a cui poi fa seguito un pasto completo.