Per la prima volta nella storia del Canada, un bambino non ha ufficialmente sesso: né maschio né femmina, potrà decidere in futuro cosa far scrivere sulla tessera sanitaria (e forse su molti atri documenti che lo riguardano), a seconda del suo orientamento sessuale. La vicenda del "Bambino U" (da "Unknown"), che per la legge può avere un sesso "indeterminato" ha fatto il giro del mondo, destando notevole scalpore.
Il libretto sanitario di Searyl Doty, questo il nome del piccolo nato lo scorso novembre, è praticamente privo dell'indicazione relativa al sesso, semplicemente classificato come "sconosciuto".
Genderqueer: genitori di genere non-binario
Il padre è un giovane genderqueer, cioè appartenente al "terzo genere", riconosciuto ufficialmente negli Usa e detto non-binario (in quanto non si identifica nel binarismo uomo/donna). La richiesta relativa alla non classificazione del genere del bambino è arrivata proprio dal genitore, Kori Doty, che avrebbe intenzione di far applicare l'omissione del sesso del figlio in tutti gli atti ufficiali, oltre a quello sanitario.
Searyl è nato in casa, perché il padre, che rifiuta di appartenere all'uno o all'altro genere, ha voluto evitare che la procedura standard di riconoscimento del sesso in ospedale potesse precludergli la possibilità di trovare accoglimento alla sua richiesta.
Né maschio né femmina: deciderà il bimbo
Sarà lui a decidere il proprio sesso: a dirlo è il padre genderqueer di Searyl, che a soli otto mesi, inconsapevolmente, è già famosissimo. In Canada ci sono già alcune misure che vanno incontro a simili esigenze dei cittadini: nella provincia di Alberta, ad esempio, certificati di nascita e altri documenti di riconoscimento ammettono il genere "X"; in Ontario è invece permesso inserire un marcatore di genere "Neutro" su libretti sanitari e patente di guida.
La scelta di genere
Il genitore del bimbo canadese "asessuato" è convinto che la sua scelta non avrà alcuna ripercussione negativa sulla vita futura di suo figlio. Secondo quanto dichiarato alla stampa nordamericana, infatti, ha ribadito di essere fermamente deciso a garantire la libertà di autodeterminazione di genere al bambino, per il cui sesso, secondo Kori Doty, non è possibile attribuire una classificazione che sia basata su una concezione prettamente anatomica dell'individuo. "Deciderà lui", ha detto il padre.