E' notizia di ieri, 25 luglio, che la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un padre di un minore autistico che chiedeva un risarcimento al ministero della Salute ipotizzando il nesso causale tra vaccini e autismo stesso. La sesta sezione civile non ha infatti riscontrato una relazione certa tra la somministrazione e l'invalidità successiva. Il ministro Lorenzin ha dichiarato che dopo la smentita della scienza sull'argomento, anche la legge finalmente ne ha preso atto. Tuttavia pesano quelle sentenze di opposta visione nelle quali il ministero è stato condannato a risarcire chi sosteneva che ci fosse invece una relazione tra vaccini e deficit neurologici.
Case farmaceutiche corrompevano i medici per interesse
Nelle stesse ore si è venuti a conoscenza di uno scandalo legato al mondo dell'industria farmaceutica. Secondo diversi quotidiani, tra i quali La Repubblica, i NAS, cioè il nucleo antisofisticazione dell'arma dei carabinieri, hanno concluso le indagini che hanno portato, nella mattinata di giovedì scorso 20 luglio, all'iscrizione nel registro degli indagati di 4 persone. I NAS a Milano hanno infatti portato alla luce un giro di corruzione, concorsi truccati e assunzioni pilotate, il tutto allo scopo di vendere farmaci scelti. I molti conflitti di interesse che coinvolgono le case farmaceutiche e le strutture sanitarie e governative sono noti, come già affrontato in altri articoli dedicati.
Il giro di denaro è talmente copioso che questa indagine dei carabinieri non fa altro che scoperchiare una bruttissima usanza oramai radicata.
Fatebefratelli-Sacco indagata per corruzione e abuso di potere
Lungi dal fare di tutta l'erba un fascio, dall'indagine dei NAS è risultato che l'azienda ospedaliera Fatebenefratelli-Sacco, che comprende gli ospedali Buzzi e Macedonio Melloni di Milano, avesse messo in piedi una vera e propria associazione a delinquere.
Secondo l'accusa alcuni medici e funzionari della struttura avrebbero abusato della loro posizione per pilotare alcuni concorsi pubblici. Lo scopo era quello di far assumere altrettanti medici e paramedici compiacenti per favorire la prescrizione dei farmaci scelti di maggior interesse e profitto. Questi dirigenti sarebbero stati a loro volta finanziati direttamente dalle case farmaceutiche attraverso denaro e premi.
Le stesse case farmaceutiche avrebbero finanziato anche convegni, corsi di aggiornamento e sovvenzionato borse di studio pilotate. Il tutto veniva fatto passare per attività di ricerca che poi nei fatti non veniva eseguita.
La sentenza sull'inchiesta Paramafi: Fanelli risarcisca per quelle sperimentazioni illegali
E' infine di poche settimane fa la sentenza della Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna che chiede al professor Guido Fanelli il maxi risarcimento per quasi 260mila euro. La richiesta nasce dall'inchiesta Pasimafi, che aveva portato alla luce lo scandalo dell'università di Parma. Secondo la sentenza, il professor Fanelli, allora docente e medico dirigente a Parma, era l'organizzatore di un giro illecito finanziato dalle case farmaceutiche per una sperimentazione illegale su pazienti ignari.
Va detto che la somma richiesta viene imputata a incarichi assunti dal professore e che sarebbero stati incompatibili con il suo ruolo di docente universitario. Tuttavia le accuse sono pesantissime. I NAS affermano che nelle strutture controllate dal Fanelli venivano eseguite sperimentazioni su pazienti ignari pagate dal sistema sanitario, cioè dagli italiani, ricerche pilotate per produrre dati utili alle case farmaceutiche con i quali spingere determinati farmaci. La sfiducia delle tante persone sul contenuto dei vaccini appare sempre più comprensibile via via che vengono fuori tali scandali a fini di lucro sulla salute.
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