Un controllore di Trenord nel Lodigiano è stato ferito con il coltello mentre svolgeva il suo lavoro. Alle 7.30 del mattino l'uomo stava compiendo il solito giro per attestare che tutti avessero il biglietto. Un africano non ancora identificato, che cercava di sfuggire al controllo, ha estratto un fendente mentre la vittima gli chiedeva il titolo di viaggio, e lo ha ferito ad una mano. La lama gli ha trapassato il palmo da una parte all'altra. Durante l'aggressione il 45 enne dipendente delle ferrovie dello stato ha cercato per prima cosa di proteggersi la pancia è stato poi trasportato in ospedale e medicato, con una prognosi di 15 giorni.

Adesso l'extracomunitario è ricercato dai carabinieri.

L'identikit dell'aggressore

L'aggressore è scappato mentre il treno era ancora in movimento riuscendo ad aprire le portiere. Il mezzo si accingeva ad arrivare alla fermata ferroviaria di Santo Stefano. I testimoni lo hanno descritto come un uomo dalla corporatura media, piuttosto magro, alto e con i capelli legati in treccine. Alcuni riferiscono che indossava un paio di jeans e una maglietta di colore rosso e che aveva un accento tipico di provenienza del centro Africa.

La reazione degli altri lavoratori

La reazione dei controllori dei treni è stata immediata ed energica. Hanno deciso di scioperare tutte le categorie sindacali. Dalle 17.00 alle 17.05 i dipendenti di Trenord hanno effettuato uno stop simbolico per protesta.

Lunedì 24 luglio ci sarà un fermo generale per porre all'attenzione della società il problema della sicurezza. I sindacati effettueranno un'astensione dal lavoro dalle 9.00 del mattino fino alle 17.00. Rimarranno fermi tutti, dai macchinisti al personale di bordo.

Misure di sicurezza insufficienti

I colleghi della vittima sono tutti scesi in campo per manifestare solidarietà.

Secondo Stefano Malorgio rappresentante sindacale di Filt Cgil Lombardia non si fa a sufficienza per garantire la sicurezza dei dipendenti sul lavoro. Si parla anzi di condizioni di pericolosità nelle quali versano i lavoratori delle ferrovie. I sistemi di videosorveglianza non sono ancora stati installati e le guardie particolari effettivamente operative sono ancora poche.

Treni e stazioni come nel far West

Il segretario generale del sindacato Cisl Lombardia Giovanni Abimelech, racconta addirittura di aggressioni continue, e di come treni e stazioni si siano trasformati in questi anni in zone di guerra, sembra di essere tornati nel Far West. Antonio Piras, anche lui del sindacato, si chiede come mai le norme in fattore di sicurezza, che riguardano altri ambiti del settore trasporti, non vengano applicate anche alle ferrovie dello stato.

Altri episodi

La sicurezza dei lavoratori a bordo dei treni è da sempre molto discussa, già in passato c'erano stati episodi di violenza. Un capotreno era stato aggredito qualche tempo fa con un machete che gli aveva quasi fatto perdere un braccio. Una gang di latinos lo aveva preso di mira, solo per non pagare il biglietto.