"Questo è stato un omicidio volontario e intenzionale, non un incidente: il farabutto che li ha investiti deve pagare per ciò che ha fatto e restare in carcere". Mentre il figlio Matteo giace in un letto di ospedale al Cto di Torino in condizioni sempre molto gravi ma "stabili", suo padre, Valter Penna, chiede verità e giustizia. Un genitore stremato come tutta la famiglia e quella di Elisa Ferrero, la fidanzata del figlio che non c'è più.

Matteo Penna è l'informatico di Torino di 29 anni che, domenica, dopo una lite stradale a bordo della sua moto è stato speronato alla rotonda di Gravio, sulla strada statale di Condove, in Val di Susa, da un minivan.

Alla guida del furgone c'era Maurizio De Giulio, 50 enne di Nichelino che ora è agli arresti, in carcere per omicidio stradale. Elisa Elena Ferrero, la fidanzata 27enne di Matteo che viaggiava in moto con lui, è morta sul colpo. Il papà, come gli amici di Matteo, sono sconvolti e straziati ma vogliono giustizia: sono certi che si sia trattato di un omicidio volontario.

"Ci hanno portato via tutto"

È distrutto il papà di Matteo, da molte ore al capezzale del figlio che è intubato in coma farmacologico, con trauma toracico e cranico, ma non ha dovuto subire l'amputazione di una gamba, come erroneamente si era detto in un primo momento. "Ci hanno portato via tutto, alla mia famiglia e a quella di Elisa", ha dichiarato.

Per i genitori di Matteo, Elisa, bella, una nuvola di capelli biondi e una femminilità leggiadra, era come una figlia: lei che era una brillante studentessa in Medicina e Matteo che già lavorava da sviluppatore, da un anno e mezzo erano inseparabili e avevano tanti sogni; andare in Svizzera, sposarsi, mettere su casa, avere dei figli.

Erano una coppia felice, amavano fare delle gite e condividevano la passione per la moto e lo sport: domenica erano di ritorno da una passeggiata in Provenza.

Ora per la le famiglie e gli amici non c'è che sconforto, tristezza infinita e rabbia. Valter Penna non vuole che questa storia sia dimenticata; chiede che Maurizio De Giulio, che aveva un tasso alcolemico nel sangue di due volte maggiore rispetto al limite consentito, paghi con il carcere ciò che ha fatto.

L'accusa nei suoi confronti potrebbe aggravarsi, e passare da omicidio stradale a volontario. Per il momento, la pm Paola Stupino è prudente: sembra, infatti, che non ci siano elementi per dire che l'uomo abbia volontariamente travolto la coppia. Di sicuro c'è stato un inseguimento per circa 2 chilometri. Sarà necessario aspettare lo sviluppo delle indagini.

Per la famiglia Penna una tragedia che si ripete

Una tragedia immane che, purtroppo, si ripete per la famiglia Penna. Dodici anni fa, il fratello di Matteo, Giulio, fu investito da un furgone mentre era in sella alla sua moto all'uscita dalla scuola: un incidente che lo ha reso invalido, infatti da 12 anni vive paralizzato. A differenza di Matteo, Giulio aveva appena lasciato a casa la sua fidanzata che si salvò.

Invece per Elisa non c'è stato scampo.

Rabbia e preghiere sul web

In queste ore si susseguono incessanti le "visite" alla pagina Facebook di Matteo Penna, con frasi di rabbia miste ad altre di incoraggiamento: "Riprenditi Matteo e poi fatti giustizia da solo", ha scritto un utente. "Forza Matteo, non mollare", gli scrivono in molti. Un'amica scrive: "Anche a scuola eri un combattente, fallo per te, per Elisa e la tua famiglia".

Un altro utente: "Vivi anche per Elisa e che ci sia giustizia". Un motociclista: "Da motociclista, da ragazzo, da umano la vostra vicenda mi ha scioccato! Ogni volta che esco con la moto so quanto sia rischioso, ma perdere la vita in questo modo è atroce. Ti auguro di farcela, per dare gioia a migliaia di persone che oggi piangono con te!".