L'Italia piange la scomparsa dell'attore genovese Paolo Villaggio che è venuto a mancare all'età di 84 anni. L'attore era già da qualche giorno ricoverato in una clinica privata a Roma, poi oggi è arrivato il triste annuncio dato dalla figlia del comico, Elisabetta Villaggio, che ha pubblicato una foto in bianco e nero di suo padre da giovane che teneva per mano i suoi figli, con una frase che dice così: "Ciao Papà, ora sei di nuovo libero di volare".

Paolo Villaggio è diventato famoso agli occhi del pubblico per aver interpretato il ragioniere Ugo Fantozzi, un irriverente personaggio comico che è ancora oggi rimasto nella cultura popolare.

Con la morte del comico genovese, che ha recitato tra gli altri anche con Fellini, Monicelli e Olmi, scompare uno dei pochi veri attori comici italiani che erano in circolazione.

Analogie con Totò

Nel corso della storia della cinema, sono passati tanti attori da commedia, ma i comici quelli veri sono un'altra cosa e si contano sulle dita di una sola mano: Antonio de Curtis, in arte Totò, Franco Franchi e per l'appunto Paolo Villaggio alias Fantozzi. Villaggio, proprio con l'attore napoletano Totò, condivide diverse analogie e differenze. In primis, anche se non ha mai dato un nome ad un suo film, come fece Totò, lo ha dato al suo personaggio diventato ormai conosciuto da tutti, il ragionier Ugo Fantozzi, col cui personaggio ha fatto circa 10 film.

Altra similitudine tra i due comici è quella di non essere stati capiti dalla critica nei primi tempi, per poi essere riscoperti tardivamente come dei geni della comicità.

La diversità che c'era tra Totò e Paolo Villaggio era che, mentre quest'ultimo si alternava passando dal ruolo di protagonista al gioco di squadra in un film, l'attore napoletano era sempre il protagonista dei suoi film, nonostante avesse importanti spalle come Peppino De Filippo e Aldo Fabrizi.

La carriera di Fantozzi (Paolo Villaggio)

Secondo un'opinione diffusa, si iniziava a pensare a Fantozzi come l'erede della grande letteratura russa dei Gogol e dei Cechov. Ma in realtà non andò così, in quanto Paolo Villaggio dopo una carriera tra cabaret e televisione, entrò sul grande schermo del cinema dalla porta principale.

Nel 1970, interpretò il tedesco infanticida nel film Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli. Poi recitò in due film al fianco dell'attore Vittorio Gassman: "Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto" e "Che c'entriamo noi con la rivoluzione". Nel 1974, recitò nel film del regista Marco Ferrari, Non toccare la donna bianca. Poi, fu dopo l'uscita del primo Fantozzi, diretto da Luciano Salce, quando il romanzo di Villaggio divenne un best-seller, che l'attore genovese si converti al cinema nazional-popolare, creando con Fantozzi un successo che con gli anni è aumentato sempre di più.