Lotta al terrorismo e sicurezza internazionale, due punti fermi nell'intesa Italia-Usa. È quanto emerso nel corso del recente viaggio della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, in terra americana, per incontrare il capo del Pentagono, James Mattis. È stata anche un'occasione per cogliere gli orientamenti dell'Amministrazione Trump. Ribadita ancora una volta l'amicizia, storicamente forte, fra i due Paesi, ma soprattutto confermato l'impegno comune sul fronte delle sfide globali. Prima di tutto, la ministra italiana ha rivolto al segretario della Difesa statunitense le più sentite condoglianze per la morte di sedici marines nell'incidente aereo in Mississippi.

Il primo tema è stato quello della stabilizzazione di Mosul: l'Italia è disponibile ad impegnarsi nell'addestramento delle forze locali di polizia, impegnate nella liberazione della città. Si è parlato poi di Libia e migranti, e su questo argomento è stata evidenziata ancora una volta la "solitudine" vissuta dall'Italia nell'affrontare l'emergenza dell'immigrazione e i rischi provenienti dal Sud "anche dal punto di vista terroristico". In tale contesto, assume un'importanza fondamentale il supporto degli Usa, con la realizzazione dell'hub Nato per la sicurezza nell'area mediterranea a Napoli.

Alleanza 'di lunga data'

Mattis, sottolineando che l'Italia è alleata "di lunga data", ha riconosciuto l'impegno italiano nell'ambito dell'emergenza profughi, offrendo una notevole dimostrazione di umanità e "salvando le vite" di un massiccio numero di migranti nel Mare Mediterraneo.

Mattis ha ringraziato l'Italia anche per il grosso contributo in Afghanistan e in Iraq contro Daesh. Dall'Italia potrebbe arrivare un considerevole potenziamento del numero degli addestratori. L'Italia partecipa attivamente alla coalizione anti Daesh, l'intervento militare contro l'Isis, che annovera sessantacinque nazioni e tre organizzazioni internazionali: è il secondo Paese sul piano del contributo di militari, circa millequattrocento gli appartenenti a tutte le forze armate impegnate nella missione Prima Parthica, tra Iraq e Kuwait, con compiti inerenti principalmente all'addestramento.

L'impegno dei Carabinieri

Elogiato il lavoro dei Carabinieri, che hanno addestrato le forze di polizia dell'Iraq. Un riconoscimento che arriva a poco più di un mese dall'anniversario numero 203 della fondazione dell'Arma, che proprio un secolo fa riceveva la sua prima medaglia d'oro al valor militare per l'eroica partecipazione al primo conflitto mondiale.

Negli anni uomini e donne dei Carabinieri hanno saputo conquistarsi la stima e l'affetto degli italiani e non solo. Inoltre si è fatto riferimento all'opportunità di offrire un contributo all'addestramento a Raqqa, nel caso di un sostanziale cambiamento delle condizioni politiche.

Da Washington a New York

La ministra Pinotti ha incontrato, a Washington, anche il presidente della Commissione Difesa del Senato, John McCain, e ha raggiunto la sede del Congresso americano insieme ad Armando Varricchio, ambasciatore italiano. Deposta una corona di alloro al cimitero di Arlington, prima dell'incontro con Mattis e McCain. La visita ufficiale negli Usa si è conclusa a New York: qui ha incontrato Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, e Atul Khare, sottosegretario generale dell'Organizzazione delle Nazioni unite.

Un periodo intenso per la ministra Pinotti, che la scorsa settimana ha avuto modo di assistere all'esercitazione multinazionale e interforze "Cinque Torri", nel cuore delle Dolomiti. Forze armate italiane e reparti stranieri, provenienti da quattordici nazioni, addestrati insieme "per essere sempre pronti in caso di emergenza", scrive Roberta Pinotti in un post sulla pagina social di Facebook, aggiungendo che "le minacce che dobbiamo fronteggiare ci impongono di rafforzare la cooperazione con gli altri Paesi" e che "insieme dobbiamo sconfiggere un nemico comune: il terrorismo internazionale".