Oggi alle 17:41 (ora italiana) dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, è partita la storica navetta russa Soyuz per la missione spaziale dell’ASI (Agenzia Spaziale italiana) “vita”, acronimo di vitality, innovation, technology, ability. La missione di lunga durata è stata organizzata in collaborazione con la Nasa. Lo scopo è di raccogliere dati per spianare il terreno alle prossime esplorazioni che porteranno gli astronauti sulla Luna e, si spera, sull’ormai vero obiettivo dichiarato, Marte.

A bordo delle navetta russa, oltre all’italiano Paolo “Astropaolo” Nespoli, ci sono il russo Sergey Ryazansky, comandante della navetta, e l'americano Randy Bresnik.

I tre cosmonauti resteranno in orbita per cinque mesi, rientrando sulla Terra il prossimo dicembre.

La navetta si ricongiungerà alla stazione spaziale internazionale sei ore dopo il lancio, e dopo altre due ore gli astronauti potranno entrare nella stazione orbitale.

Oltre ai numerosissimi esperimenti internazionali in corso sulla stazione orbitale, Nespoli seguirà 12 esperimenti italiani, sui quasi 200 previsti, per raccogliere dati e conoscenze utili a preparare il terreno, per evitare rischi agli uomini che parteciperanno ai futuri voli diretti su Luna e Marte. Gli esperimenti riguarderanno: biomedicina, fisiologia, scienza dei materiali e fisica, sono progettati da diversi istituti di ricerca italiani e si svolgeranno sotto il coordinamento dell’Asi.

Nespoli: 'Pronto a ripartire'

Paolo Nespoli a 60 anni, compiuti il 6 aprile scorso, festeggia la sua terza missione spaziale, dopo Esperia a bordo dello Shuttle, come addetto alle attività extraveicolari, nel 2007 e MagISStra, a bordo sempre della Soyuz, nel 2010. In tutto l’astronauta italiano ha collezionato quasi 175 giorni di permanenza nello spazio ed è, ad oggi, il cosmonauta europeo più “anziano” nello spazio.

“Sono pronto per ripartire. La carica è quella giusta, le sensazioni sono le stesse delle due missioni precedenti”. Questa la dichiarazione di Nespoli alla vigilia della partenza. E ancora: «Quella del lancio è una giornata bella lunga e soprattutto densa di avvenimenti. (...) Col pullman ci porteranno alla rampa quando mancheranno circa due ore e mezza alla partenza.

Poi, uno per uno entriamo nella Soyuz.(...) A due ore dal via saremo ben piazzati ai nostri posti e chiuderanno il portello».

Il ministro della pubblica istruzione Fedeli ha dichiarato: “Una missione di straordinaria importanza (…) Immagino che tornare sulla Stazione Spaziale sia come tornare in una casa dove si è cresciuti e dove si sono acquisite competenze importanti. Stare in orbita per mesi dopo aver compiuto 60 anni vuol dire che c'è speranza per tutti: è un fatto rilevante e importante che ci rende orgogliosi”.

Mentre il presidente dell'ASI Battiston ha sottolineato che: “La missione Vita è la conferma dello stato di salute della nostra attività spaziale, in particolare per quanto riguarda le missione di astronauti italiani per sfruttare scientificamente la Stazione Spaziale".