Sembra fantascienza ma non lo è. Negli Stati Uniti la Three Square Market, un'azienda tecnologica del Wisconsin, ha lanciato dal primo agosto la possibilità per i dipendenti di inserire un microchip sottopelle che sostituirà il badge e potrà essere utilizzato anche per comprare cibo e bevande ai distributori interni o loggarsi al computer. La scelta sarà libera, i lavoratori potranno decidere se aderirvi o meno, ma 50 degli 80 dipendenti hanno già deciso di partecipare al programma. Non è la prima volta che un'azienda decide di intraprendere questa strada, una società svedese, la Epicentric, aveva già sperimentato sui propri dipendenti un microchip sottocutaneo.

Secondo Todd Westby, l'amministratore delegato dell'azienda che fornisce macchinette e software per la pausa pranzo a uffici e negozi, l'utilizzo del microchip sarà il futuro nel campo dei pagamenti.

Addio privacy?

Il microchip, grande quanto un chicco di riso, viene impiantato tra pollice e indice. La novità è rilevante, e porta con se tutta una serie di perplessità relative alla privacy dei dipendenti, ma anche sui possibili sviluppi di una Tecnologia di questo tipo. Infatti non serve una fervida immaginazione per immaginare come questa tecnologia possa essere usata in futuro; potremmo trovarci in un mondo in cui non ci sarà più il bisogno di avere una carta d'identità, ma avremo tutti un microchip sottopelle contenente i dati personali e un gps capace di localizzarci ovunque noi siamo.

Potrebbe sembrare fantascienza o complottismo, ma in realtà gli sviluppi di una tecnologia del genere sono infiniti, e, in una situazione in cui il bisogno di sicurezza, la percezione del pericolo, drogato anche dalle notizie che i media rimbalzano in continuazione, è elevato, uno sviluppo del genere rientra nel novero delle possibilità.

Se fino a qualche tempo fa l'idea di un microchip sottocutaneo che ci desse la possibilità di effettuare pagamenti, di aprire porte, di dialogare con le macchine, sarebbe potuta sembrare la trama di Black Mirror, o qualcosa che avevamo visto guardando Matrix, ora è diventato realtà. Di fronte a sviluppi tecnologici di questo tipo è necessario porsi delle domande e immaginare dei limiti all'utilizzo di tecnologie che aumentano a dismisura le capacità di controllo della vita delle persone; altrimenti il rischio è quello di trovarsi catapultati in una società come quella delineata da George Orwell in 1984, "Big brother is watching you".