A tutti quelli che, un tormentone per lui inevitabile, gli domandavano il segreto della sua longevità, con il tipico umorismo ebraico e sfoderando un dolcissimo sorriso, degno della sua professione di pasticciere, si limitava a rispondere: "Non lo so". Se ne è andato a 113 anni, l'israeliano Yisrael Kristal, che fino a ieri era aveva il primato per essere l'uomo più vecchio del mondo, Particolarità che gli era valso nel 2016 l'iscrizione all'albo del Guinness dei Primati.

Sopravvissuto a due guerre mondiali

Tra un mese avrebbe compiuto 114 anni. Era nato infatti il 15 settembre del 1903 a Zarnow, una cittadina polacca a 146 chilometri da Varsavia, che all'epoca era un villaggio dello sterminato impero russo.

Da subito aveva dovuto vedersela con le trame gravose della grande Storia: dopo aver iniziato a imparare l'ebraico all'età di 3 anni e a studiare le leggi ebraiche a sei, a 13 anni non può celebrare il "Bar Mitzvah", cerimonia che secondo la tradizione ebraica segna il passaggio dei ragazzi alla maggiore età, perché scoppia la I Guerra Mondiale. Durante il conflitto, perde il padre, uno studioso di religione, e la madre. Di devota fede ortodossa, si sposa e ha due figli, ma la faccia peggiore della Storia è dietro l'angolo, pronta a scatenare l'orrore. Durante la II Guerra Mondiale, Ysrael è tra i prigionieri del campo di sterminio nazista di Auschwitz dove muore sua moglie. Mentre i suoi due figli sono già morti nel ghetto della città di Lodz.

Quando nel maggio del 1945 le truppe sovietiche liberano i prigionieri del campo di sterminio, Yisrael pesa appena 37 chili. Si racconta che per ringraziare i soldati sovietici che lo hanno salvato, gli abbia preparato dei dolci.

Una nuova 'dolcissima' stagione

Nel 1950, per Yisrael comincia la vita nuova. Ed è "dolcissima". Emigra in Israele.

Con lui c'è la seconda moglie e il primo dei figli avuti da lei. In seguito ne ha anche un altro, a cui seguono nipoti e pronipoti che ha avuto modo di conoscere durante la sua lunghissima esistenza. Ha sempre vissuto da allora ad Haifa, in Israele. Dall'arrivo in Israele ha aperto una fabbrica di dolciumi, attività che aveva svolto in Polonia fino all'invasione nazista.

L'anno scorso era stato ufficialmente iscritto all'albo del Guinness dei primati. E l'anno, scorso, da "super adulto" con cent'anni di ritardo, aveva finalmente potuto festeggiare il 'Bar mitzvah', la festa ebraica del passaggio dall'infanzia all'età adulta.

Filosofia di vita

"Non conosco quale sia il segreto per una lunga vita" diceva, convinto che il segreto non c'è. O che, se ci sia, vada da cercare oltre le faccende umane. "Credo che tutto sia determinato dall'alto e non ne conosceremo mai le ragioni", diceva Yisrael. E aggiungeva che ci sono stati uomini più intelligenti, più forti e migliori di lui, che però non sono rimasti in vita tanto a lungo. Non ha mai voluto soffermarsi a parlare sulla tragedia di Auschwitz e l'esperienza dei campi di sterminio, parabola del Male che ogni ebreo porta sotto pelle.

Diceva che per ogni giorno trascorso lì, si potevano scrivere due libri. Ma proprio in virtù di quel che ha vissuto, ha mantenuto sempre sorriso e ottimismo: l'importante, per lui, è stato continuare a lavorare duramente e ricostruire ciò che è andato perso.

Supercentenari

Anche se è nel Libro del Guinness dei primati, il suo record non è unico né assoluto. Lo scorso 1 maggio è morto in Indonesia un uomo che di anni ne aveva addirittura 146 anni. Al momento il più vecchio del mondo è forse Francisco Núñez Olivera, uno spagnolo nato nel 1904. Ma forse la persona più vecchia del mondo è una donna, la giamaicana Violet Brown, che ha 117 anni.