Otto arresti a Firenze registrati oggi, 3 agosto. Di questi, tre sono per la molotov lanciata a una caserma dei carabinieri a Rovezzano ad aprile. I fermati appartengono alle compagini anarco-insurrezionaliste. Il blitz è stato effettuato dalla Polizia tra le le province di Firenze, Roma e Lecce, in collaborazione con i carabinieri. Il provvedimento di fermo è stato emesso dai magistrati della Procura della Repubblica di Firenze che stanno coordinando la complessa indagine sulla sospetta associazione a delinquere formata dagli arrestati e da altri anarchici, e già sfociata lo scorso 31 gennaio in una serie di misure restrittive emesse dal Gip di Firenze.
L'operazione di oggi, resa urgente dal pericolo di fuga degli indagati, arriva dopo attività investigative della Digos di Firenze e del Servizio Centrale Antiterrorismo.
Attentato a Capodanno
L'attentato fiorentino di Capodanno era diretto contro una libreria ritenuta vicina a CasaPound. Il sovrintendente di polizia Mario Vece, 39 anni, artificiere intervenuto a disinnescare l'ordigno, fu investito dall'esplosione dell'ordigno e subì l'amputazione di una mano e la perdita dell'occhio destro. La bomba esplose all'alba del primo gennaio, intorno alle 5,30. L'artificiere, in servizio a cavallo fra il 31 e il primo dell'anno, aveva festeggiato con i colleghi in questura. Poi una telefonata di una pattuglia della Digos richiedeva l'intervento degli specialisti in esplosivi annunciando un pacchetto sospetto in via Leonardo da Vinci.
Di lì a poco il grave incidente.
La strada per precauzione venne chiusa, l'artificiere Vece si avvicinò per capire come disinnescare l'ordigno incastrato in una rete metallica che i proprietari del negozio avevano messo a ulteriore protezione della saracinesca ma un timer fece esplodere l'ordigno proprio in quell'istante. Le indagini certificheranno che la bomba non era di grande potenza, ma capace di uccidere.
Indagine senza sosta
L'indagine, da allora proseguita senza sosta, con intercettazioni, pedinamenti estesi anche in altre regioni e, in parallelo, con l'attento esame tecnico e biologico delle tracce rilevate sul materiale trovato durante il sopralluogo dalla Polizia Scientifica, ha consentito di acquisire un imponente apparato indiziario per l'attentato di Firenze, a carico di cinque delle persone fermate oggi, e di identificare gli altri tre fermati.
Questi ultimi devono rispondere di un precedente attentato, quello contro la Stazione dei carabinieri di Rovezzano del 21 aprile dello scorso anno, quando furono lanciate tre bottiglie incendiarie contro la caserma.
Il blitz è scattato all'alba in un casolare di campagna al Galluzzo, periferia sud-ovest della città. Per sfuggire alle forze dell'ordine, due anarchici sono saliti sul tetto di un edificio occupato. I reati contestati sono vari: associazione per delinquere e, per l'attentato a CasaPound, costruzione detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo micidiale, tentato omicidio e danneggiamento aggravato per l'attentato di Rovezzano. L'operazione di oggi ha portato anche al sequestro preventivo della sede anarchica de 'La Riottosa' di Firenze, in un immobile al Galluzzo, occupato sin dal 2007 e dove il gruppo, anche dopo lo sgombero e sequestro dell'analoga sede di Villa Panico, aveva proseguito le sue attività e riunioni oggetto dell'indagine. Per la cattura dei fermati, le conseguenti perquisizioni e lo sgombero della 'Riottosa' sono stati impegnati oltre 200 uomini tra poliziotti e carabinieri.