Una vera e propria crisi internazionale quella che si sta consumando a causa della Corea del Nord, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è stato convocato in seduta urgente a seguito dell'ultimo lancio missilistico effettuato da Pyongyang. Una prova di forza ordinata da Kim Jong-un e che è stata effettuata, probabilmente, per dimostrare la capacità balistica del Paese, al cospetto delle ultime ed imponenti sanzioni nei suoi confronti. Ora il mondo intero è con il fiato sospeso e Donald Trump, attuale presidente degli Stati Uniti d'America, ha dichiarato pubblicamente che gli USA hanno valutato varie ipotesi per contrastare l'imminente pericolo del paese definito 'eremita'.
Pericolo imminente per il Giappone e per Guam
La Corea del Nord con l'ultimo lancio missilistico ha sfidato apertamente gli Stati Uniti ed i Paesi alleati. Secondo fonti locali, sembrerebbe che le autorità giapponesi durante il lancio del missile nordcoreano, abbiano inviato un sms alert alla popolazione invitandola a trovare riparo dove possibile, soprattutto presso sottoscala e edifici adeguati, poiché un missile non ancora identificato stava sorvolando l'isola di Hokkaido. Il vettore lanciato dalla Corea del Nord ha di fatto sorvolato il Giappone e si è inabissato nelle acque territoriali nipponiche. Se lanciato alla giusta angolatura potrebbe raggiungere Guam, località dove sono presenti le basi militari americane e dove Kim Jong-un ha promesso un attacco.
La crisi internazionale: la posizione di Russia e Cina
Proprio come una partita di scacchi, USA e Corea del Nord stanno aspettando l'uno la mossa dell'altro. Sullo sfondo si muovono Russia e Cina che, da sempre, hanno sostenuto la soluzione diplomatica. Per entrambe, una guerra a pochi km dal confine potrebbe avere esisti imprevedibili e pericolosi.
Secondo le ultime dichiarazioni del ministro degli esteri cinese Wang Yi, riportate dall'Ansa, "la Cina sosterrà per intero le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla Corea del Nord". Dall'altro lato la posizione di Pechino, però, è sempre stata piuttosto ambigua. Poche settimane fa era stata prospettata una reazione militare cinese nel caso in cui gli Stati Uniti tentassero di rovesciare il regime di Pyongyang, non bisogna dimenticare che Cina e Corea del Nord sono comunque legate da un vecchio patto militare.
In fin dei conti, Pechino e Mosca stanno cercando di salvare capra e cavoli, l'esistenza del piccolo Stato comunista è un utile deterrente senza il quale l'egemonia statunitense nella regione sarebbe totale, alla luce delle alleanze di Washington con economie forti come quelle sudcoreana e giapponese.
Kim Jong-un avvisa ulteriori lanci di missili
Effettuata la prova di forza che ha dimostrato di poter raggiungere obiettivi lontani trasportando testate nucleari, il dittatore nordcoreano avrebbe riferito di essere intenzionato a continuare i test missilistici. Tutto questo, nonostante l'ordine esecutivo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di terminare le attività e smantellare l'arsenale nucleare.
Il Giappone non può difendere gli Stati Uniti da un attacco nucleare
A seguito delle recenti dichiarazioni fatte pubblicamente da Kim Jong-un in merito ad un attacco presso Guam, il Giappone si era detto disponibile e capace di intercettare eventuali missili provenienti dalla Corea del Nord, garanzia quest'ultima, smentita di fatto con l'ultimo lancio che ha sorvolato il Giappone senza alcun tipo di problema o intervento militare.
La Corea del Sud risponde al missile di Pyongyang
Anche la Corea del Sud ha deciso di mostrare i muscoli a seguito del lancio balistico di Pyongyang, rispondendo a sua volta con un lancio di 8 bombe. Il presidente Moon Jae-in ha, in più occasioni, provato la negoziazione al fine di trovare un accordo militare e commerciale con Kim Jong-un. Trattative quest'ultime, sfumate a suon di missili e minacce nucleari.