In una lettera inviata a Věra Jourová, commissario europeo per la Giustizia, la tutela dei consumatori e l'uguaglianza di genere nella Commissione Juncker, e Urmas Reinsalu, ministro della Giustizia dell'Estonia, Paese che oggi ha la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, il Guardasigilli Andrea Orlando chiede senza mezzi termini che al più presto venga avviata una discussione proficua, a livello dell'Unione, sull'estensione delle competenze della Procura europea ai reati terroristici. Nella stessa lettera, Orlando evidenzia l'importanza e il valore della cooperazione, della massima tempestività nello scambio reciproco d'informazioni, nonché del coordinamento dell'attività d'indagine nell'ambito della "strategia globale di contrasto al terrorismo".

Il ministro Italiano è pienamente convito che sia arrivato il momento d'intraprendere "questa strada" con decisione, peraltro "consentita dai trattati", senza rinvii.

La via indicata dal Guardasigilli

Nella lettera, pubblica integralmente sul sito internet del ministero della Giustizia, Orlando fa immediatamente riferimento al grave attentato di Barcellona e al massiccio numero di vittime, provenienti da diversi Paesi d'Europa. "Incluso il mio", evidenzia il ministro, che sottolinea come la "minaccia terroristica" riveli sempre più una natura "transnazionale". Una situazione che, secondo lo stesso Guardasigilli, si può superare solo con il "potenziamento della collaborazione tra i sistemi di giustizia e di law enforcement degli Stati" dell'Ue, che definisce "strumento necessario" per sconfiggere con determinazione il terrorismo.

Serve una 'riflessione congiunta'

Orlando scrive di essersi espresso più volte con fermezza, in sede di consiglio Giustizia e affari interni, per la realizzazione di una "Procura europea forte", che sappia proteggere efficacemente gli interessi dell'Ue e, soprattutto, "con ampi poteri d'indagine". Auspicata "una riflessione congiunta" con gli altri Stati e le istituzioni dell'Unione europea sull'opportunità, sempre più condivisa, di estendere il raggio d'azione della "nascente Procura" al contrasto dei reati legati al terrorismo, "come previsto dai trattati".

Ciò utilizzando il percorso che ha condotto, positivamente, all'attivazione della European public prosecutor's office, Eppo, con l'obiettivo di contrastare i reati contro gli interessi finanziari dell'Unione europea. Rivolgendosi direttamente a Věra Jourová e rmas Reinsalu, Orlando conclude chiedendo disponibilità "per facilitare questo percorso", facendo arrivare tale messaggio ai ministri della Giustizia, per giungere al più presto al risultato immaginato.

Il rapporto con la Spagna

In un'altra lettera, massima collaborazione da parte dell'Italia è stata assicurata da Orlando al collega spagnolo, Rafael Català Polo, per punire i responsabili, prevenire altri episodi analoghi e prestare assistenza a coloro che si sono trovati a vivere quel terribile pomeriggio di Barcellona. A Rafael Català Polo sono giunte le condoglianze del ministro e del mondo della Giustizia italiana. Orlando, anche in tale contesto, ha voluto rilanciare la proposta di lavorare sinergicamente per sostenere l'idea di una Procura europea che possa diventare uno strumento per combattere i reati di natura terroristica. Ora si attendono sviluppi concreti in ambito europeo. Non si esclude che si arrivi rapidamente alla discussione sollecitata da Orlando, la cui posizione rappresenta chiaramente la linea del Governo italiano.