Lo scenario politico mondiale appare particolarmente teso negli ultimi giorni, infatti molte persone temono lo scoppio di una guerra. Poche ore fa si è diffusa in rete la notizia che vedeva il Nord Corea pronto a un imponente bombardamento. Sulla scia di questa news, Harry Kazianis, ovvero il direttore del Defence Center for the National Interest, ha illustrato le conseguenze che scaturirebbero da un eventuale bombardamento nordcoreano. Kazianis ha anche fornito una stima delle persone che potrebbero perdere la vita durante il conflitto. Andiamo a vedere nel dettaglio le previsioni del direttore del Defence Center.

8 milioni di persone

Harry Kazianis ha descritto al Fox News il Nord Corea come uno Stato che abusa dei diritti umani, molto simile alla Germania nazista. Secondo le stime fatte dal direttore del Defence Center, se Pyongyang decidesse di mettere in atto un primo bombardamento sarebbero 3 i milioni di persone che perderebbero la vita fra Asia e America. Ma le vittime non sarebbero solo queste, poiché un contrattacco degli USA farebbe salire il bilancio dei decessi a 8 milioni. Ma non solo il Nord Corea e gli Stati uniti d'America stanno preparando i loro eserciti, poiché anche Seul ha iniziato a testare delle armi, pubblicando in seguito dei video online, dove sembra che un uomo perda la vita.

Fall-out nucleare

Ma questo non è tutto. Come afferma Kazianis, Pyongyang probabilmente farebbe esplodere tutte le sue testate, che comprendono anche armi biologiche e chimiche. Questo vorrebbe dire che nei luoghi delle esplosioni, ci sarebbero conseguenze drammatiche a lungo termine per l'ecosistema. Nonostante le ultime notizie sulla questione nordcoreana siano poco promettenti, gli Stati Uniti d'America sembrano ancora decisi a voler evitare un conflitto.

Infatti negli scorsi giorni il Segretario di Stato americano Rex Tillerson e il Segretario della Difesa James Mattis, hanno redatto un articolo a due mani per il Wall Street Journal, in cui affermano di essere decisi a non voler abbattere il regime Nord Coreano. Inoltre, questi due, sembrano fermi nel loro proposito di esercitare forti pressioni sulla Cina, che potrebbe essere un punto cardine per la risoluzione del conflitto. Adesso non ci resta nient'altro se non aspettare nuove notizie dal mondo della politica, sperando che anche questa volta la diplomazia riesca ad evitare lo scoppio di un conflitto mondiale.