Ventitré miliardi e mezzo è il computo dei danni provocati dal sisma dell'agosto 2016 nel Centro Italia. Per aiutare le popolazioni colpite, sono giunti 1,2 miliardi dal fondo di solidarietà dell'Unione Europea, ai quali vanno aggiunti altri 0,5-0,6 miliardi provenienti sempre dalla comunità europea, fino ad un massimo dello 0,5% del Fondo nazionale senza bisogno di cofinanziamento dei fondi regionali. Inoltre più di 30 milioni sono arrivati dalle donazioni dei cittadini (ai quali vanno aggiunti i versamenti di varie aziende ed enti, dalla Fondazione Agnelli a Unipol, fino alla russa Rosneft), mentre Germania e Qatar hanno messo a disposizione circa 6 milioni a testa.
La Camera dei Depurati può anche usufruire di 47 milioni giunti dall'attività di Vasco Errani, commissario straordinario del governo per la ricostruzione.
In parallelo, il decreto legge 8/17 ha messo a disposizione risorse fino a 500 milioni di euro, e i proventi della quota dell'8 per mille dell'Irpef gestiti dallo Stato sono stati anch'essi destinati alla ricostruzione. La Legge di Bilancio per il 2017 ha riconosciuto un totale di 6,1 miliardi (100 milioni quest'anno, 200 milioni annuali dal 2018 al 2047) di crediti d'imposta a chi ha ottenuto finanziamenti agevolati (della durata di 25 anni) per interventi di ricostruzione da parte di privati, e ha concesso un miliardo di euro (200 milioni di euro quest'anno, 300 milioni l'anno prossimo, 350 milioni di euro per il 2019 e 150 milioni per il 2020) sotto forma di contributi per le opere di ricostruzione pubblica.
Le regioni colpite dal Terremoto possono anche destinare fino a 300 milioni per il cofinanziamento degli interventi sostenuti dai fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020 (si tratta di attività non direttamente legate al sisma, ma che riguardano programmi su cui il terremoto ha prodotto effetti).
Per questo e per il prossimo anno, inoltre, è in vigore un credito di imposta al 65% per la riqualificazione delle strutture ricettive turistico-alberghiere e agrituristiche, riconosciuto a chi effettua interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione antisismica o energetica e acquisto mobili.
Un fondo per il finanziamento di investimenti e sviluppo infrastrutturale ha messo a disposizione risorse per interventi volti a mettere preventivamente in sicurezza aree a rischio sisma (29 milioni di euro sono stati destinati alla ristrutturazione di 111 chiese).
A settembre, grazie a 215,8 milioni di euro (più altri 15,1 forniti dalla Regione Marche), il Governo conta di riaprire parte delle 82 scuole di cui è stato pianificato il ritorno in funzione. A tal fine è stata disposta la ricostruzione di 50 immobili, l'adeguamento al rischio terremoto di altri 26 edifici, e migliorie ed ampliamenti per 6 complessi scolastici.