Ciro Guarente, l'assassino del giovane Vincenzo Ruggiero, il giorno dell'omicidio ha finto di essere la vittima in chat con i suoi amici, dopo averlo sequestrato in casa di Heven. Voleva far credere a tutti i costi che quello di Vincenzo era un allontanamento volontario. Il suo piano dunque era quello di non far sospettare a nessuno che il 25enne originario di Parete, fosse in pericolo di vita, per questo motivo ha usato il suo cellulare per far credere a tutti che fosse ancora vivo.

I sospetti dell'amico di Vincenzo

L'assassino ha dunque cercato di ingannare tutti e le sue bugie sono iniziate il giorno 7 luglio.

Ciro Guarente, spacciandosi per Vincenzo in chat, ha detto agli amici che quella sera non poteva più andare all'appuntamento prefissato a piazza Carlo III perché aveva avuto un contrattempo a lavoro.Tutto falso, e proprio uno dei più cari amici di Vincenzo si è accorto che dall'altro lato dello schermo a chattare non era il 25enne. E' stato un piccolo particolare a tradire Ciro Guarente: Vincenzo e il suo amico quando parlavano in chat, si scrivevano reciprocamente "amika", con la k. Invece, quel giorno la parola "amica" era scritta con la c, in quanto a chattare era l'assassino. Soltanto quando di Vincenzo non c'era più alcuna traccia, il suo amico ha collegato quella anomalia in chat, con quanto stava accadendo.

Solo successivamente, l'amico di Vincenzo ha capito che quella sera aveva inconsapevolmente parlato con l'assassino del suo amico.

L'inquietante piano di Ciro Guarente

E' inquietante il piano dell'ex compagno di Heven Grimaldi (la coinquilina e migliore amica della vittima), che giorno dopo giorno viene ricostruito in parte dai carabinieri, mentre alcune cose sono ancora avvolte nel mistero.

Andando con ordine, tutti gli spostamenti di Guarente sono stati ricostruiti mediante celle telefoniche che sono state agganciate al suo telefono mediante alcune immagini che ha registrato la telecamera di fronte all'appartamento di Heven e Vincenzo. Ciro entrò nell'appartamento di Aversa intorno alle 15, in attesa che Vincenzo uscisse da lavoro alle 18:00.

Da quel momento in poi, la giovane vittima non è più uscita dall'appartamento, mentre l'assassino è uscito ben tre volte: alle 21, a mezzanotte e intorno alle 4 di notte. Ma non è tutto, infatti, dopo i messaggi in cui Ciro si spacciava per Vincenzo, poi nei 10 giorni successivi del telefono non c'è stata più traccia. Così come dei vestiti e delle scarpe del 25enne, scomparsi nel nulla.