Dopo l'omicidio di Vincenzo Ruggiero, Ciro Guarente si è chiuso nel silenzio. L'ex militare ha confessato di aver ucciso il 25enne, ma su alcuni dettagli è stato piuttosto contraddittorio. Già dall'inizio non ha fornito giusti indizi agli investigatori. Qualcosa però trapela dal diario che il giovane tiene in carcere con sé e che compila giorno dopo giorno scrivendo a penna. Forse potrebbe rivelare qualcosa di utile per capirne di più su questo delitto? In ogni caso Ciro Guarente fornisce la sua versione dei fatti proprio attraverso le pagine del diario.

Il ruolo dell'istigatore

Ciro racconta di una persona che lo avrebbe spinto ad uccidere Vincenzo, una specie di istigatore che lo avrebbe convinto a provare gelosia nei confronti della vittima. Non si sa a chi Guarente si riferisca, ma sicuramente, se veramente esiste questa persona, il suo ruolo deve essere stato importante.

Tutto ciò spiegherebbe anche l'atrocità del delitto. Ciro Guarente avrebbe aspettato a casa Vincenzo Ruggiero, poi lo avrebbe ucciso con due colpi di pistola, lo avrebbe fatto a pezzi e avrebbe provato a sciogliere il corpo nell'acido. Una parte dei resti di Vincenzo sarebbe stata murata in un garage di Ponticelli.

Le perquisizioni degli inquirenti

Gli investigatori, oltre ad essere riusciti a trovare ciò che rimaneva del corpo della vittima, hanno condotto una serie di perquisizioni anche a Ponticelli, nell'appartamento dell'ex marinaio.

In seguito a queste perquisizioni hanno sequestrato degli attrezzi. Rimarrebbe però ancora non affiorata l'arma del delitto, la pistola per mezzo della quale sarebbero stati sparati i colpi nei confronti dell'attivista gay di Aversa.

Ancora le indagini stanno cercando di capire se Ciro Guarente abbia avuto dei complici. Sono stati gli stessi inquirenti a dichiararsi dubbiosi sul fatto che un delitto del genere sia stato compiuto da una sola persona, specialmente per quanto riguarda la fase dell'occultamento del cadavere.

Il presunto movente dell'omicidio e le scuse di Guarente

Ciro Guarente avrebbe ucciso Vincenzo Ruggiero per gelosia, credendo che fosse suo rivale in amore. Vincenzo Ruggiero era il coinquilino della ragazza transessuale Heven Grimaldi, che aveva una relazione con l'ex militare. Nel suo diario, in cui scrive i sentimenti più intimi, Guarente chiede scusa anche alla madre della vittima, la quale ha usato parole molto dure nei confronti di chi ha tolto la vita al figlio.