Dopo Barcellona e la Finlandia, “Il prossimo obiettivo dell’Isis è l’Italia”, lo riferisce l'organizzazione americana Site che controlla l’attività jihadista sul web. Il premier, Paolo Gentiloni, è al lavoro a palazzo Chigi e si tiene in costante contatto con i Ministri dell'Interno, Minniti, e degli Esteri, Alfano. Proprio ieri il Ministro dell'Interno, Marco Minniti, aveva detto che il livello della minaccia terroristica in Italia non cambia. Rafforzate sul territorio le misure di sicurezza a protezione degli obiettivi ritenuti più a rischio, soprattutto nei luoghi turistici che registrano particolare affluenza di persone.
Tre cittadini sono stati espulsi
Intanto, tre cittadini sono stati espulsi dal territorio italiano dal Viminale per motivi di sicurezza nazionale. Sono due marocchini e un siriano. Con i rimpatri annunciati oggi, quelli del 2017 salgono a quota 70. Uno dei due marocchini, il 31enne, era residente a Tortona (AL) ed era già stato arrestato lo scorso 4 luglio per ricettazione dopo che era stato trovato alla guida di un furgone risultato, poi, rubato dal magazzino della società di trasporto Arfea a Tortona. Lo scorso anno il marocchino aveva mostrato di soffrire di problemi psichiatrici, poiché si proclamava, dall'aprile 2016, seguace dello Stato islamico. Era stato affidato al Centro d’igiene mentale di Tortona e sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio, successivamente era stato affidato al Centro di permanenza per rifugiati di Torino.
È stato rimpatriato dalla Frontiera aerea di Milano-Malpensa. L'espulsione odierna porta a quota 2 le persone proclamatesi seguaci dell'ISIS nel tortonese. Pochi mesi fa, infatti, a Garbagna era stata arrestata la foreign fighter italiana Lara Bombonati. Lei aveva detto di voler morire da martire. Un territorio molto piccolo che ha visto al suo interno due radicalizzazioni.
Le minacce dell'Isis
L'altro marocchino, 38enne, nel 2016 era stato inserito nel secondo livello «Medio» dopo la denuncia presentata dal suo compagno di cella. Ad aprile, invece, è stato spostato nel primo livello «Alto» perché, insieme ad altri detenuti, avendo saputo la notizia della strage di Stoccolma, ha festeggiato, inneggiando all’evento terroristico.
Il siriano, invece, utilizzava un alias di un cittadino tunisino ed aveva esultato per l'attentato di Manchester e aveva tentato di avviare una operatrice del centro verso la conversione all’Islam. Nel 2011 era stato espulso dal territorio italiano per ben due volte ma era sempre riuscito a sottrarsi.