Vidulis di Dignano,Udine. Nadia Orlando, 21 anni , era fidanzata da circa un anno con un uomo più grande di lei, il 36enne Francesco Mazzega. Entrambi, lavoravano nell'azienda "Lima" a San Daniele del Friuli , specializzata nella realizzazione di protesi ortopediche. É stato proprio il ritardo al lavoro dei due colleghi a far scattare l'allarme, sebbene tutti avessero pensato a un incidente. In realtà, quel ritardo era indice di una situazione ben più terribile. Da qualche tempo la coppia attraversava un momento di crisi e la sera dei fatti, il 31 luglio, è stato l'ennesimo litigio nel corso di un appuntamento a far scattare il raptus omicida dell'uomo che l'ha strangolata a morte.

In preda al panico e ai sensi di colpa, ha adagiato il corpo sul sedile del passaggero della propria Toyota Yaris vagando senza meta tra le strade della provincia per tutta la notte. Il mattino seguente, verso le 9, ha raggiunto Palmanova dove ancora in stato di shock si è costituito dichiarando di aver commesso un omicidio. Gli esperti della scientifica hanno rimosso il corpo dall'auto verso le 11:30 dopo i dovuti controlli mentre è stato messo sotto sequestro l'appartamento in cui viveva l'uomo.

Il lungo interrogatorio

Le informazioni finora fornite, provengono tutte dalle dichiarazioni di Francesco. "Mi vergogno, non voglio vedere i miei genitori" sono state le sue prime parole, in seguito ha anche rifiutato di incontrarli in un colloquio privato.

Nel corso di un difficile interrogatorio durato ore, ha confessato ogni cosa avvertendo anche un malore dovuto, probabilmente, al caldo e alla situazione di forte stress emotivo. Accertate le sue condizioni di salute dai medici del 118, gli sono stati prescritti farmaci per calmare le palpitazioni ed è stato trasferito al carcere di Udine, dove ora è trattenuto. Per molti, nel paese, la notizia appare incredibile, Nadia era molto amata e le piaceva essere d'aiuto nelle sagre e prodigarsi col giornalino della parrocchia. Ai suoi famigliari va la vicinanza e l'affetto della comunità sebbene questi non si dicano del tutto sorpresi. Secondo quanto rivelato da un lontano cugino della famiglia, infatti, il papà di Nadia era già da tempo preoccupato per la figlia che le aveva confessato in lacrime il disagio di vivere una relazione con un uomo geloso e possessivo. Una tragedia simile al moltre altre in cui un amore troppo devoto per le persone sbagliate è causa di un dolore immenso.