Il caso di cui ci accingiamo a darvi conto, che viene riportato da Il Mattino e da altri quotidiani, dimostra come il diritto alla salute previsto e tutelato dalla nostra costituzione, non sempre riceva una attenta e scrupolosa applicazione. Naturalmente la maggior parte dei medici sono professionisti scrupolosi e attenti, ma a suscitare clamore e fare notizia inevitabilmente sono i casi di pazienti che hanno visto compromessa o comunque ritardata la loro guarigione proprio a causa di un errore medico.

Benevento: sospetto caso di malasanità

Ma andiamo ad esaminare con dovizia di particolari quel che è avvenuto nel beneventano.

Stando a quanto riportato da Il Mattino, una donna di 60anne in questi giorni ha sporto denuncia presso la Questura di Benevento nei confronti dei medici dell'ospedale Rummo che l'hanno presa in cura. La donna presenta un tumore alla mammella ma nessun medico è riuscito a diagnosticarglielo fino a un anno dopo con la comparsa dei relativi sintomi. La donna in quest'anno ha attraversato quella che si può definire una vera e propria via crucis.

Tumore diagnosticato dopo un anno: la via crucis di una donna

L'odissea inizia mesi prima, quando a seguito di dolori molto forti alla schiena, la 60enne comincia a rivolgersi a una serie di professionisti che operano presso le strutture pubbliche. La donna, visto che continua ad avvertire dolori alla colonna vertebrale, decide di consultare privatamente anche un ortopedico, che pur in assenza di esami diagnostici, la sottopone a un ciclo di otto infiltrazioni settimanali, a cui ne avrebbe fatto seguito un altro in autunno.

Intanto a metà luglio si conclude il periodo di cura e nonostante le rassicurazioni fornite dai medici che l'hanno presa in cura, il dolore non passa ed anzi addirittura aumenta. Nella notte del 22 luglio i familiari della donna in preda a dolori lancinanti, la trasportano al pronto soccorso dove resta in osservazione fino alla mattina.

I medici le somministrano degli analgesici in flebo e il giorno dopo viene visitata dall'ortopedico che è di turno. La diagnosi che le viene fatta è di lombrocruralgia, che le sarebbe derivata da una sospetta ernia discale. Si tratta di una patologia che causa un forte dolore che interessa il nervo crurale, che comincia dalla colonna vertebrale fino ad arrivare alla gamba.

Nella diagnosi il medico suggerisce alla paziente anche di rivolgersi a uno psichiatra. Lo psichiatra che la visita il giorno dopo, escludendo le turbe psichiche ed anche la possibiltà che i dolori possano derivare da un'ernia, considerando che il caso è dubbio, le prescrive una risonanza magnetica. La risonanza magnetica effettuata non lascia adito ad ulteriori perplessità: metastasi ossee da tumore mammario.

La donna che quindi ha iniziato le terapie per la cura del tumore, si è rivolta al contempo alla magistratura perché possano emergere tutte le responsabilità in questa vicenda, dato che il ritardo con cui sono iniziate le cure possono compromettere o comunque diminuire le probabilità di guarigione.

Naturalmente la vicenda è ancora in itinere e spetterà ai magistrati pronunciarsi nel merito. Cliccate in alto a destra se volete rimanere sempre informati su tutte le news relative alla cronaca e salute.