Festini e cene in ristoranti stellati, hotel di lusso, orge e droga: nella sua vita parallela, non si faceva mancare niente don Luca Morini, inclusi 'sfizi' quali le scarpe di coccodrillo. Il parroco di Caniporala in Lunigiana, diocesi di Massa Carrara, accusato di truffa e appropriazione indebita, sarcasticamente ribattezzato 'don Euro' per il suo evidente attaccamento ai beni materiali, truffava i suoi parrocchiani chiedendo offerte per opere di bene che invece destinava ai suoi incontri con gigolò, 'conditi' da cocaina, champagne e ostriche.

Una brutta e triste storia culminata, dopo un anno e mezzo di indagini da parte della procura di Massa Carrara, con il sequestro del suo 'tesoro' che, se non è pari a quello di san Gennaro, è comunque molto ingente: 700 mila euro, poi titoli e pietre preziose del valore di 150 mila euro accumulati negli anni con le donazioni dei fedeli.

Le indagini, uso alternativo delle offerte

Pastore del gregge di giorno, "lupo" di notte. Probabilmente non si sarebbe mai saputo nulla della vita parallela di don Luca Morini, se un escort napoletano, non avesse fatto scoppiare lo scandalo svelando la sua relazione omosessuale con il Prete che si era presentato come un facoltoso magistrato. L'anno scorso, infatti, il gigolò, dopo aver filmato immagini compromettenti, le ha inviate a una nota trasmissione televisiva.

E' emerso che il sacerdote, praticamente ogni fine settimana, si dedicava con i soldi delle offerte dei fedeli, alla bella vita. In apparenza nessuno si era accorto delle sue attività "ricreative" e di un tenore di vita impossibile per un religioso votato alla povertà. Ma dopo la denuncia del prostituto, anche alcuni parrocchiani che in buona fede versavano soldi per aiutarlo nelle missioni caritatevoli, hanno denunciato quel prete che chiedeva insistentemente soldi e offerte sempre più alte, sia in contanti che in assegni.

E a seguire, anche altri parroci hanno rivelato comportamenti 'anomali' di don Morini.

Sequestro del 'tesoretto'

La procura di Massa Carrara, che lo accusa di acquisizione illecita di ingenti somme di denaro nella sua veste di ministro del culto, a conclusione delle indagini, ha fatto scattare il sequestro provvisorio del 'tesoretto' accumulato da "don Euro" in 20 anni di carriera, dal giorno in cui è uscito dal seminario per assumere il suo primo incarico nella Chiesa.

Sul suo conto 700 mila euro e in una cassetta di sicurezza gioielli, pietre preziose e titoli del valore di 150 mila euro.

Coinvolto anche il vescovo

Sotto inchiesta è finito anche il vescovo della diocesi di Massa Carrara, Giovanni Santucci, che avrebbe protetto i capricci del prete e concesso aiuto quando era già indagato dalla procura di Massa Carrara. Santucci avrebbe prelevato mille euro da un conto della Curia. Sarebbe stato responsabile di una tentata truffa ai danni della Cattolica assicurazione, in concorso con lo stesso "don Euro", per aver tentato di far aumentare il punteggio di invalidità del prete in vista di un’indennità più alta. Il vescovo, che in questi giorni ha ricevuto un avviso di garanzia, parla di grande equivoco.

Nell'inchiesta, specifica la procura, ha un ruolo marginale.

La Chiesa non si pronuncia

Don Morini dall'anno scorso è scomparso dalla circolazione. Il prete è stato sospeso dalla sua attività di parroco e vive in una casa della curia di Massa Carrara. La congregazione del clero ancora non si è pronunciata su come lo "ricollocherà". Forse in una parrocchia decentrata, al riparo dai clamori e dalle "tentazioni".