La professione del medico non è delicata soltanto perché chi sceglie di intraprendere questa carriera, si trova a lenire la sofferenza umana, ma anche perché l'esercizio di questa attività avviene spesso in contesti difficili. La vicenda, di cui ci accingiamo a darvi conto ne è la prova lampante. È accaduto a Ferrandina, nel materano, dove un medico di 67 anni, la sera di venerdì 1 settembre, è stato aggredito nel suo studio da un paziente. Stando a quanto è stato ricostruito, il medico si è rifiutato di rilasciare al paziente un certificato medico necessario per ottenere il rinnovo della patente per un motivo ben preciso: per farlo avrebbe dovuto omettere alcune patologie da cui era affetto il suo assistito.

Insomma avrebbe dovuto attestare il falso, ma da medico coscienzioso quale si è dimostrato, non se l'è sentita e quindi ha spiegato al paziente che non poteva firmargli questo certificato. Il medico ha quindi invitato il suo assitito a scegliersi un altro dottore, in quanto con la richiesta che gli è stata fatta, è venuto meno la fiducia che sostanzia il rapporto tra medico e paziente.

Inizialmente il rifiuto da parte del medico, pare che abbia dato luogo a un'accesa discussione con il paziente. I toni sempre più concitati sono sfociati in una lite. Il diverbio è degenerato in una vera e propra aggressione fisica da parte del paziente ai danni del dottore. Quest'ultimo aggredito fisicamente, ha riportato varie lesioni, tra cui anche la frattura del femore.

Il medico di base, a cui è stata data una prognosi di quaranta giorni, è stato ricoverato in ospedale per essere sottoposto a una operazione chirurgica. Il paziente invece che è stato denunciato, dovrà rispondere delle accuse di lesioni gravissime e resistenza a pubblico ufficiale.

Medici: una professione difficile in Italia

L'episodio è stato portato a conoscenza da Michele Campanaro, segretario provinciale di Matera della Federazione dei medici di medicina generale, che ha espresso solidarietà al collega, sottolinenando che la certificazione corretta di quanto viene direttamente constatato da parte del medico costituisce non solo un obbligo deontologico ma "si pone anche a tutela della sicurezza di tutti i cittadini".

In effetti non si può dire certo che questo sia un periodo facile per i medici. In particolare si riscontra sempre più spesso una incrinatura del rapporto tra medico e paziente, che invece dovrebbe essere fondato sulla fiducia reciproca. D'altronde quella del medico, in alcuni casi più che come una professione al pari di qualsiasi altra, potrebbe essere intesa come una vocazione, in quanto chi esercita questa attività non cura soltanto la malattia, ma si relaziona anche con la sofferenza, di cui la malattia è causa nel paziente.

Insomma non si può disgiungere la malattia dal malato, dal paziente che la soffre non soltanto nel corpo, ma anche nell'animo.

Medico aggredito dal paziente: non è la prima volta

Recentemente si è verificato un altro episodio di cronaca, che dà conto di questa situazione. Qualche mese fa una donna si è presentata al Pronto soccorso di Catania pretendendo di essere sottoposta a degli esami non urgenti. La dottoressa, visto che le condizioni della donna non destavano alcuna preoccupazione, si è rifiutata di sottoporla subito a questi accertamenti, scatenando la reazione da parte della paziente, che l'ha aggredita con calci e pugni.