Ieri è iniziata la scuola anche per Barron, figlio di Melissa e Donald Trump, scortato da agenti segreti in abiti civili che lo hanno accompagnato anche in classe, durante l'orario di lezione. Il piccolo rampollo, quinto e più piccolo figlio del Presidente degli Stati Uniti in carica frequenta la St. Andrew’s Episcopal School di Potomac, nel Maryland, a circa 30 km di distanza dalla Casa Bianca. La 23enne Tiffany Trump invece pochi giorni fa ha iniziato a seguire le lezioni presso la facoltà di giurisprudenza della Georgetown University. Anche lei è stata accompagnata dagli agenti che compongono la scorta presidenziale, e che hanno tra le proprie mansioni la protezione della famiglia del presidente.

Protezione anche per i figli degli ex

La protezione viene garantita anche ai figli degli ex presidenti, come Sasha Obama, la figlia minore di Barack e Michelle, che frequenta un istituto privato di Washington e continua ad essere scortata. Il protocollo di sicurezza prevede che sia costantemente accompagnata da almeno un agente, anche durante le lezioni in classe. Non deve essere facile per questi ragazzi ritrovarsi anche a scuola costantemente seguiti da guardie armate, ma si tratta delle misure di sicurezza richieste per i figli ed i parenti stretti di presidenti ed ex, ed in campagna elettorale vengono estese anche ai candidati più significativi.

Parlano gli agenti delle scorte

Questo tipo di servizi è affidato agli uomini del "Secret Service", che nonostante il nome si occupa solo delle scorte presidenziali.

Il New York Times ha recentemente intervistato W. Ralph Basham e Mark J. Sullivan, due ex direttori di questa agenzia, i quali hanno spiegato che per gli uomini che svolgono questo compito il principale nemico è la noia. Non è facile mantenersi all'erta stando seduti tra i banchi di una scuola in attesa che le lezioni finiscano.

Gli agenti che svolgono questo tipo di servizi non indossano i completi scuri che vediamo nei film d'azione, bensì cercano di "mimetizzarsi" tra gli studenti, che si abituano alla loro presenza.

Un rapporto amichevole

Oltre a cercare di passare più "inosservati" possibile, spesso gli agenti finiscono per sviluppare un rapporto di amicizia con i figli dei presidenti scortati.

Chelsea Clinton, figlia di Bill, confessò di aver inviato un agente a chiedere ad un ragazzo di ballare con lei. A Manlia, la figlia più grande di Barack Obama, furono gli uomini del secret service ad insegnarle a guidare la macchina, visto che il padre e la madre durante il mandato presidenziale non potevano farlo per motivi di sicurezza. La costante presenza degli uomini della sicurezza è solo uno dei tanti disagi dovuti all'essere i figli dell'uomo più potente della terra. Oltre a questo devono fare i conti con la costante presenza di paparazzi e giornalisti.