I supremi giudici della Corte di Cassazione hanno messo definitivamente la parola fine sul caso Marco Pantani. Dopo anni di ricorsi e scontri nelle aule dei tribunali la Cassazione è giunta all'ultimo giudizio sul caso.

'Non fu omicidio' inammissibile il ricorso contro l'archiviazione

Siamo alle ultime battute di una brutta pagina per il Ciclismo italiano. Siamo all'epilogo dell'inchiesta bis sulla morte di Marco Pantani, rinvenuto senza vita il lontano 14 febbraio 2004, in un appartamento del residence "Le Rose" di Rimini. Il legale della famiglia del ciclista, Antonio De Rensis, aveva presentato ricorso alla corte di Cassazione contro l'archiviazione del caso.

L'archiviazione fu decisa dal GIP di Rimini nel giugno 2016. L'inchiesta bis fu di fatto riaperta nel 2014 grazie alle insistenza della famiglia e dei legali del campione di Cesenatico, ipotizzando una morte per fatti violenti. Non furono trovate prove o indizi a suffragio di questa tesi e la Procura della Repubblica decise per l'archiviazione del caso.

I legali della famiglia Pantani provarono tutte le strade per tenere vivo il caso agli occhi della giustizia, ipotizzando una morte violenta, depositando il ricorso contro l'archiviazione. Oggi la corte di Cassazione mette proprio la parola fine a questa lunga e travagliata vicenda. In maniera perentoria decreta inammissibile il ricorso presentato contro l'archiviazione del caso.

La procura riminese aveva concluso le proprie indagini sul caso dichiarando che: "non esistevano prove o indizi riconducibili a un probabile assassino per la morte di Marco Pantani". Non solo prove o indizi ma la procura decretava anche la mancanza di un possibile movente al fine di compiere l'atto delittuoso. Insomma i giudici e gli investigatori non trovarono nulla di anomalo nella morte del pirata.

Le tesi della procura furono condivise e appoggiate dal giudice che ne dichiarò l'archiviazione. La famiglia e l'avvocato De Rensis si opposero in tutti i modi all'archiviazione del caso, l'ultima speranza di portare avanti le indagini si è spenta con la sentenza di oggi dei giudici supremi della Corte di Cassazione. Niente ricorso contro l'archiviazione e il caso può dirsi definitivamente chiuso.

Ancora un pensiero va a Marco Pantani, all'eredità che lascia a tutti gli appassionati di ciclismo e non solo. Amato da tutti, indiscusso e indimenticabile Campione.