Non si arresta il flusso dei migranti verso l'Europa, nonostante si sia fermata, almeno per il momento, la rotta libica che, grazie agli accordi presi dal ministro dell'interno italiano Minniti con le varie tribù locali, con il capo della milizia libica a Bengasi,il generale Haftar, con il governo guidato da Fajr di Tripoli e Misurata e quello riconosciuto a livello internazionale di Serraj, ha visto dimezzato, soltanto nel mese di luglio, il flusso degli immigrati del 57% in meno rispetto allo stesso mese del 2016. Anche la chiusura della rotta balcanica e greca avvenuta, ormai, da tempo, dopo gli accordi dell'Ue con la Turchia, non ha impedito a questo continuo flusso di "disperati" di insinuarsi in ogni foro o apertura pur di raggiungere il vecchio continente.

E intanto, i trafficanti di esseri umani, continuano ad approfittarsene.

In Romania passando per il Mar Nero

I migranti, provenienti specialmente dalla Siria, dall'Iraq e dall'Afghanistan, hanno trovato una nuova via di accesso in Europa attraversando il Mar Nero con le piccole barche di pescatori del Cide, piccola località sul mare in Anatolia, per giungere, quasi indisturbati al porto di Costanza e da li poi, sono in grado di proseguire tranquillamente in Kosovo per giungere, infine, in Albania e da qui, attraversando il mare adriatico, in Italia. Attualmente, secondo quanto riferito dalle autorità rumene, i numeri degli sbarchi sono contenuti, ma vi è la preoccupazione che il traffico possa aumentare a dismisura.

Destinazione Germania

Una delle mete preferite da questa nuova ondata di profughi, risulta essere la Germania poiché il loro desiderio sarebbe quello di ricongiungersi con le loro famiglie giunte nel paese teutonico due anni fa prima che l'Unione Europea firmasse l'accordo con Ankara per bloccare le partenze. La cancelliera tedesca Angela Merkel teme una nuova ondata di profughi e ciò potrebbe provocarle una perdita di consensi elettorali in vista delle elezioni politiche del 24 settembre.Tuttavia, esistono situazioni che possono giocare a suo favore dato che la traversata del Mar Nero, per essere completata, richiede due giorni di navigazione, mentre, ad esempio, dalla Turchia e dalla Grecia, erano sufficienti, solamente, poche ore.

Poi, c'è da considerare il fatto che la polizia turca si è già messa all'opera per fermare i barconi e sorvegliare, in modo costante, le coste. Infine,ci sono ancora tre settimane di tempo di campagna elettorale e appare, alquanto improbabile, che una crisi di questo genere possa esplodere all'improvviso.