Strano episodio in Sardegna, una storia particolare che rievoca uno dei tanti episodi della celebre saga dei film di Peppone e Don Camillo, Sindaco e parroco di un paese. Il fatto è avvenuto in provincia di Oristano, più precisamente nel paese di Marrubiu uno dei più conosciuti della zona. Protagonisti della questione, un giornalista, un consigliere comunale, il sindaco del paese, i carabinieri ed il parroco dello stesso.

L'accusa è quella di diffamazione aggravata tramite lettera scritta e divulgata tramite telefono cellulare

Il sindaco di Marrubiu è Andrea Santucciu rieletto per la seconda volta consecutiva, persona molto conosciuta e stimata in paese, ma sono coinvolti pure il giornalista Antonio Pintori, il consigliere di maggioranza Raffaele Zedda ed il parroco Don Antonello Cattide, tra l'altro responsabile per il dialogo interreligioso.

Insomma tutte persone note ed in un modo o in un'altro alla ribalta. Il prelato è l'uomo sotto l'occhio del ciclone, è infatti accusato di diffamazione per aver scritto una lettera ed averla diffusa tramite una nota applicazione dal proprio telefono cellulare.

Nella lettera il parroco avrebbe parlato di un paese privo di valori e con una presenza mediatica, talvolta caratterizzata da spunti ridicoli. Questo secondo il prelato è stato causato da errate votazioni, in quanto a suo dire l'amministrazione comunale è composta da persone bugiarde e non degne di ricoprire determinati ruoli importanti per la società. Nella lettera vengono citati anche parenti dei politici, con descrizione di fatti spesso apostrofati con parolacce o allusioni talvolta esplicite.

Santucciu e Zedda avevano presentato denuncia ai carabinieri contro ignoti, mentre dopo si era venuto a sapere che la lettera era stata diffusa tramite WhatsApp proprio dal telefonino di Don Cattide, che lo aveva mandato a diverse persone, tanto che in poco tempo la stessa era divenuta pubblica diffondendosi velocemente. A fine luglio i militari dell'arma si erano presentati a casa del parroco per poi sequestrarli il telefono cellulare Samsung, dove vi era conservata la famosa lettera.

Il 26 si svolgerà la prima udienza, mentre il 2 ottobre in tribunale dovrà presentarsi sempre Don Cattide, accusato da un altro componente del consiglio comunale per un'altra lettera anonima, nata a seguito di un diverbio avuto durante una processione del luglio 2014. Insomma un caso alla Peppone e Don Camillo, dove il parroco ed il sindaco del paese si trovavano spesso a fronteggiarsi.