La notizia arriva dall'ultimo Question time, alla Camera dei deputati. Ad annunciarla, senza giri di parole, il ministro dell'Interno: sensibile riduzione degli sbarchi dalle coste libiche. Un risultato che, sul sito internet del Viminale, viene giudicato come la logica conseguenza di "un'organica strategia d'intervento" messa in atto dal Governo. Un lavoro portato avanti in questi mesi nel Mediterraneo. C'è di più. Entro il prossimo mese potrebbe essere firmato un protocollo ufficiale di cooperazione riguardante il nostro Paese e l'Autorità del governo di accordo nazionale di Tripoli.
La principale finalità: il contrasto al terrorismo e al traffico di esseri umani. Risale allo scorso agosto, un incontro tra Sediq al Soor, procuratore generale della libia, e la delegazione guidata da Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, a Tripoli. Una visita programmata per avviare una condivisa cooperazione "contro i trafficanti di esseri umani e terrorismo".
I risultati ottenuti
Dal Viminale, nella stessa nota apparsa on line, evidenziano che sono stati conseguiti altri risultati grazie agli "sforzi compiuti dall'Italia", non solo per il contenimento dei flussi migratori e contrastare il traffico di migranti. Dai dati sugli sbarchi, che non vanno ancora letti "come un cambiamento strutturale", emergono effetti postivi e, soprattutto la "sensibile riduzione" di un fenomeno di notevoli dimensioni: meno 21 per cento degli sbarchi provenienti dalla Libia e meno 35 di quelli che arrivano dal Niger, al confine meridionale con il territorio libico.
In tale contesto, vanno sottolineati il sostegno logistico destinato alla Guardia costiera libica, che ha salvato oltre quindicimila persone; l'accordo di pace siglato alla fine di marzo dalle tribù Sull'iman e Tebu, presente il leader dei Tuareg; il costante lavoro della cabina di regia dei ministeri dell'Interno di cinque nazioni, Ciad, Niger, Mali, Libia e Italia.
Questione 'cruciale'
Nello stesso Question time, Minniti ha tenuto a ricordare che l'Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni, e l'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, sono attivamente impegnati nella verifica delle condizioni di vita dei migranti e, contestualmente, il rispetto dei diritti dell'uomo.
Una questione che, Minniti, considera "cruciale". Smentiti, anche dalla Farnesina, coloro che hanno fatto riferimento a "pagamenti da parte dell'Italia" a milizie libiche o trafficanti libici per ridurre le partenze per l'Italia. Minniti ha parlato anche di altro, in particolare sugli istituti che le leggi mettono a disposizione per il rilascio del permesso di soggiorno: asilo, protezione umanitaria e protezione sussidiaria.
L'impegno dell'Oim e dell'Unhcr
L'Organizzazione internazionale per le migrazioni è un'organizzazione internazionale, la cui fondazione è datata 1951. La sede principale è a Ginevra, gli uffici sono attivi in più di cento stati. L'Italia è tra i Paesi fondatori dell'Oim. Gli Stati membri sono attualmente 165.
Oggi l'Oim è un'agenzia collegata con le Nazioni unite. Alcune cifre: gli uffici sono complessivamente 460, i progetti attivi oltre 2.400, il personale operativo è di poco inferiore alle 10 mila unità. Da circa 70 anni, l'Unhcr tutela i diritti il benessere dei rifugiati in tutto il mondo. Si tratta della principale organizzazione al mondo impegnata a salvare vite umane, in prima linea, e a proteggere i diritti di milioni di rifugiati, apolidi e sfollati. Istituita nel 1959, l'Agenzia ha aiutato non meno di sessanta milioni di persone a ricostruire la propria vita.