Questa notte circa trecento manifestanti sono scesi in strada in corteo per manifestare contro il G7 in corso alla Reggia di Venaria, a Torino, sfiorando lo scontro con le forze di polizia. Così è iniziata quella che viene chiamata “Street Parade”, si tratta di una protesta che durerà tre giorni, che si svolgerà nella città di Torino e che sarà coordinata dall’assemblea antagonista Reset G7, che sulla sua pagina Facebook annuncia che nelle prossime 72 ore saranno organizzate altre azioni “a sorpresa”. Si sono verificati attimi di tensione con lanci di oggetti, fumogeni e cassonetti trascinati in mezzo alla strada.
Momenti di tensione
Il corteo, partito senza autorizzazione della Questura e diretto in zona Vanchiglia, è passato sul Lungo Po e nel quartiere San Salvario verso mezzanotte. I manifestanti hanno tentato di raggiungere Piazza Carlina, dove i delegati internazionali del G7 soggiornano. Il reparto mobile polizia in assetto antisommossa ha fermato il corteo non autorizzato e l’ha respinto indietro. I manifestanti, tornando sui loro passi, hanno vandalizzato la sede della Fondazione Agnelli, affisso uno striscione contro Poletti sulla sede del sindacato Cisl, chiuso simbolicamente un supermercato con del nastro e con uno striscione contro le multinazionali, rovesciato cassonetti, e imbrattato i muri.
Ma gli attimi di maggior attrito si sono verificati quando dal corteo si sono levati cori contro le forze di polizia, ma non si è arrivati allo scontro tra la fazione dei manifestanti e gli agenti.
In programma 3 giorni di protesta
Nei prossimi tre giorni a Torino andranno in scena altre proteste, il clima è teso. Stamattina un corteo di studenti ha sfilato per le vie del centro della città, e sono state annunciate altre manifestazioni nella giornata.
Ma il 30 ottobre sarà il momento clou della protesta, in mattinata si riunirà l’assemblea Reset G7 e manifesterà in presidio al mercato di corso Cincinnato, poi, nel pomeriggio, è stato organizzato un corteo unitario di protesta con l’obiettivo di arrivare alla Reggia di Venaria. Gli organizzatori, in una nota dai toni minacciosi, hanno dichiarato di voler far scappare “i nuovi nobili barricati nella reggia” dalla città di Torino perché, secondo loro, il G7 sarebbe "un summit che si è rivelato come un vero e proprio schiaffo ai milioni di disoccupati, precari e lavoratori del nostro paese."