Di violenze sessuali e abusi di ogni genere purtroppo ne sono piene le cronache, quello che colpisce però questa volta è la reiterazione del reato da parte di un uomo che è stato già condannato per gli stessi delitti. Nel dettaglio l'uomo aveva già abusato di 20 vittime prima di essere arrestato. Ma è stato rilasciato dopo solo 8 anni di prigione.
Uomo responsabile di altri 20 abusi sessuali
Il violentatore seriale italiano ha sempre agito nel genovese ma l'ultimo stupro è avvenuto nei dintorni di Milano. Una ragazzina di 12 anni è stata violentata e abusata in zona Gambara, vicino Milano.
L'uomo, uscito di prigione dopo 8 anni di carcere nonostante fu condannato a 12 dalla Corte d'Appello, lo stupratore poi si è costituito tramite il suo avvocato difensore. Tutte le sue vittime, per lo più giovanissime, sono state trascinate in un luogo appartato, tipo l'androne di un palazzo per essere violentate. L'uomo è conosciuto a Genova come il "maniaco dell'ascensore". Secondo le ricerche condotte dalla polizia e dal PM Gianluca Prisco che indagano sul caso il molestatore della bambina milanese è Edgar Bianchi, 40enne italiano. Le indagini in realtà sono state molto spedite, già mercoledì scorso gli inquirenti conoscevano il nome dell'aggressore ma il giorno seguente, intorno alle 14:30 hanno ricevuto una telefonata dall'avvocato dell'uomo: il violentatore voleva costituirsi.
I poliziotti comunque già stavano arrivando a lui, in un giorno sono stati impiegati 150 uomini per raccogliere testimonianze ed effettuare ricerche.
Il 40enne si è poi presentato in procura per fornire un'ampia dichiarazione riguardo la sua colpevolezza, ammettendo dunque di essere il responsabile della violenza sulla bambina.
Come si è consumata la violenza
La bambina era appena uscita da scuola e stava tornando a casa quando è stata seguita, poi trascinata dentro un androne di un palazzo e violentata. Per arrivare a Edgar Bianchi è stato fondamentale il passaggio di una tessera dei trasporti pubblici a suo nome, utilizzata a piazzale Segesta in zona dello stadio (San Siro) a Milano, non lontano dal luogo dell'abuso.
Il percorso dell'assalitore è stato ricostruito dalla polizia metropolitana che ha aiutato moltissimo gli inquirenti. Gli investigatori si sono concentrati sulla ricerca di tracce biologiche e impronte digitali anche se la vittima, fortunatamente, è riuscita a fornire un'ampia e particolareggiata descrizione del suo assalitore.