A volte la natura ci ricorda che la vita non è un gioco e che l'uomo non è che una piccola sua creazione, fragile ed impotente, vagamente consapevole di essere ospite su questo pianeta e non padrone. Difficile accettare la morte di qualcuno, per malattia o incidente, ancor più difficoltoso è accettare la morte di un uomo a seguito della puntura di un ragno, ciò che sarebbe successo a Massimo Stara, quarantacinquenne cagliaritano, morto dopo tre mesi di agonia a seguito della puntura di un ragno violino (Loxosceles rufescens). Si tratterebbe del secondo caso registrato in Europa e purtroppo entrambi i decessi sarebbero avvenuti in Italia.

L'assassino

Il ragno violino è un insetto diffuso nell'area mediterranea e soprattutto in Italia. Il suo nome comune è dovuto a una particolarissima macchia a forma di violino che l'aracnoide avrebbe sul dorso. Grande poco più di otto millimetri, dotato di zampe lunghe e sottili, nell'insieme può raggiungere una dimensione massima di quattro centimetri. Di colore marroncino chiaro, tendente al giallo, non ama la luce del sole e si rintana tra le cortecce degli alberi, negli scantinati o in altri posti bui.

Non sarebbe considerato un ragno di indole aggressiva e morderebbe esclusivamente per difendersi, il suo morso non provocherebbe dolore istantaneo ma nel giro di poche ore, la parte colpita, sarebbe oggetto di necrosi a causa delle tossine rilasciate.

In alcuni casi, la necrosi potrebbe essere così vasta da dover costringere i medici all'amputazione dell'arto colpito, qualora possibile, in altri casi invece, i danni risultano essere così gravi da causare la morte del soggetto. L'antidoto al veleno del ragno violino sarebbe disponibile, al momento, solo in Brasile.

Non sarebbe l'unico ragno italiano ad avere la reputazione di insetto assassino, in Sardegna è documentata la presenza della "vedova nera mediterranea", ossia il Latrodectus tredecimguttatus, nota come "argia".

Si tratta di un ragno nero che avrebbe ben tredici macchie rosse sul dorso.

Molti darebbero colpa all'insetto, ma in realtà è l'uomo che prepotentemente continua ad invadere e distruggere il loro habitat naturale, causando anche la diminuzione dei suoi predatori naturali. Ciò causa un sempre maggiore incremento del contatto tra l'essere umano e l'insetto, certamente pericoloso ma mai quanto l'animale bipede conosciuto come "uomo".