Le autorità federali statunitensi rendono noto che tre uomini, arrestati e incriminati, erano intenzionati a colpire New York, puntando, in particolare, su Times Square, ma anche su concerti e stazioni della metropolitana. Attacchi in pieno stile Isis; è stato possibile effettuare gli arresti grazie ad un agente sotto copertura a seguito di un'inchiesta condotta dall'FBI, che ha sventato l'attacco. Ciò è quanto riportano i media americani.

Colpire Times Square

Siamo a maggio dello scorso anno, quando l'allora diciannovenne Abdulrahman El Bahnasawy viene arrestato dopo essersi recato dal Canada al New Jersey per acquistare il materiale necessario a confezionare bombe.

L'arresto è stato possibile grazie ad un agente dell'FBI sotto copertura, il quale si era spacciato per estremista islamico.

Il ragazzo, secondo quanto emerso da alcuni documenti inerenti al caso, avrebbe spedito un messaggio allo pseudo estremista islamico contenente un'immagine di Times Square, sotto la quale si leggeva che era necessario far esplodere un'autobomba in modo da provocare la morte di centinaia o migliaia di persone. Analogamente, in un messaggio successivo, El Bahnaswy aveva espresso la volontà di prendere di mira anche concerti e stazioni della metropolitana, luoghi in cui è sufficiente munirsi di una pistola per mettere in atto inaudite violenze.

Gli arresti

Dopo l'arresto di Abdulhrahman El Bahnasawy, nonostante avesse dichiarato le proprie responsabilità e le proprie colpe, l'FBI ha deciso di mantenere il caso riservato fino a quando l'inchiesta, con le relative indagini, non fosse giunta ad una conclusione.

Il secondo uomo arrestato in Pakistan nello scorso anno è Talha Haroon, un cittadino statunitense. Invece, risale allo scorso aprile l'arresto nelle Filippine del terzo protagonista di questa vicenda, Russell Salic, un trentasettenne.

Un altro attacco fallito

Un precedente attacco - fallito - risale al 2009, quando fu incriminato dal grand giurì della "Grande Mela" e poi arrestato, Najibullah Zazi, un giovane afghano ex autista di autobus e residente in Colorado, intenzionato a colpire il sistema di trasporti statunitensi, di danneggiare - in definitiva - gli Stati Uniti con armi di distruzione di massa sin dal 2008.

Nello stesso momento in cui l'antiterrorismo indaga su possibili legami con Al Qaeda o presunti complici, Zazi - secondo quando aveva riportato la stampa statunitense - avrebbe ammesso di appartenere ad una cellula vicina ad Al Qaeda.