Anche i più giovani avevano imparato a conoscere e riconoscere il volto di aldo biscardi. E' stato giornalista e conduttore di successo, che ha ideato uno dei programmi più seguiti della storia della tv. Ogni lunedì con "Il processo di Biscardi" commentava i risultati sportivi del week-end, dalle azioni più belle, ai gol fatti, fino ai rigori. Lui e Maurizio Mosca sono stati il simbolo dell'Italia sportiva, capace di far ridere i telespettatori. Aldo Biscardi si è spento a Roma, alla soglia degli 87 anni (che avrebbe compiuto tra un mese), nella mattina di domenica 8 ottobre; si trovava ricoverato al Policlinico Gemelli da qualche settimana.

A confermare la notizia della sua morte è stata la famiglia, che lo ha assistito fino all'ultimo respiro: Biscardi aveva due figli, Maurizio e Antonella.

Aldo Biscardi un vero innovatore della tv con la sua 'moviola in campo'

Il caso ha voluto che proprio nell’anno dell’introduzione della Var, Biscardi si sia spento, lui che è stato un vero innovatore e forte sostenitore della moviola in campo. Sono trent'anni che ha sempre promosso questa iniziativa, pensando che servisse uno strumento per aiutare gli arbitri mentre si disputavano le partite di calcio. Per questo, nel suo programma, riservava sempre ampio spazio alla moviola, così da far notare eventuali dubbi e incertezze arbitrali. Sin da giovanissimo si era appassionato al mondo dello sport, sognando di poter avere successo nel mondo del giornalismo.

Si trasferisce a Napoli da giovane e inizia la sua carriera fortunata lavorando al quotidiano napoletano "Il Mattino", prima di diventare nel 1965 caporedattore del "Paese Sera". La grande svolta però arriva quando approda in Rai: qui propone di creare un programma che possa diventare il punto di incontro per tutti gli appassionati di calcio e Serie A.

Nel 1980 nasce su Rai 3 "Il processo del Lunedì", che lui condurrà per ben 10 anni dal 1983 al 1993. Uno show che continuerà con discreta fortuna fino al 2016.

Il processo di Biscardi su Tele+

A Tele+ porterà la sua trasmissione con un nuovo nome, proprio "Il processo di Biscardi", con lo stesso format, e lui che ne diventa conduttore perfetto.

Biscardi arriverà a dare il suo addio al canale solo nel 2006, in seguito a uno scandalo importante, pesante, come quello di Calciopoli, nel quale lo stesso giornalista viene coinvolto. Per lui vi è l'accusa di aver ricevuto pressioni da parte del direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.