I dati sugli abbandoni di animali sono impietosi: in Italia viene lasciato per strada un cane, un gatto e addirittura un cavallo ogni tre minuti. Le stime ufficiali, desunte dai dati sulle entrate nelle strutture di accoglienza per animali, riportano il dato di 120mila cani, 80mila gatti, diverse migliaia di cavalli e tartarughe d’acqua. Non quantificati, invece, gli abbandoni di altri animali quali conigli, furetti, criceti, camaleonti e pappagalli (anche se per questi ultimi si tratta spesso di allontanamenti, se non fughe, dalla gabbia).

Le statistiche dell’Aidaa

Secondo i dati dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) in Italia si abbandonano, quotidianamente, 329 cani, 218 gatti e 20 cavalli. Per il presidente Lorenzo Croce si tratta di una situazione terribile che diventa inaccettabile se si aggiungono i 170 maltrattamenti ad animali e gli avvelenamenti che avvengono quotidianamente. Una situazione che non è degna di una società ed una nazione civile. Secondo le statistiche il numero maggiore di maltrattamenti e abbandoni di animali avviene nel sud Italia e nella due isole maggiori. L’80% di questi animali rischia di morire nei primi giorni dell’abbandono di stenti, per investimento (con rischi anche per gli automobilisti) o per maltrattamenti.

Cosa fare in caso di abbandono

La prima cosa da verificare, davanti ad un animale che si sospetta abbandonato, è se si tratta di un animale randagio (in genere si sa muovere nell’ambiente che lo circonda) distinguibile da uno smarrito o abbandonato: in genere è pulito e curato, molto spaventato o impaurito, spaesato. In seconda battuta è bene chiamare la polizia municipale o il servizio veterinario dell’Asl competente o la più vicina associazione animalista.

Tramite microchip è sempre possibile rintracciare il padrone.

Cosa si rischia

Il maltrattamento e l’abbandono di animali sono un reato penale punibile con l’arresto e con sanzioni economiche pesanti. L’intento della norma è quello di tutelare gli animali attraverso la cura e l’amore cui hanno diritto in qualità di esseri viventi e di promuovere, presso le persone, comportamenti opposti all’insensibilità e alla crudeltà.

Le denunce per animali maltrattati o abbandonati sono oltre 2.500 all’anno. Il 15% riguarda animali tenuti in spazi stretti e disagiati; un altro 15% è in riferimento a violenze e maltrattamenti punibili penalmente; il restante 70% riguarda animali tenuti sui balconi, legati al sole, con scarsa acqua o in condizioni ritenute non ottimali per l’animale (comportamenti disdicevoli, ma solo sanzionabili).