A scrutinio segreto, alle ore 17,27 di ieri, il Parlamento catalano ha approvato la risoluzione che dichiara l'indipendenza dalla Spagna e, quindi, la costituzione della Repubblica catalana. Al voto non ha preso parte l'Opposizione unionista. Non solo. Lo stesso parlamento ha avviato il cosiddetto "processo costituente" della Repubblica e, contestualmente, ha deciso l'entrata in vigore della "legge di transizione giuridica". La prima reazione non si è fatta attendere. Mariano Rajoy, premier spagnolo, ha destituito Carles Puidgemont, presidente catalano, e tutti i membri del Govern.

Rajoy ha annunciato elezioni per il 21 dicembre prossimo, evidenziando che "lo stato di diritto restaurerà la legalità in catalogna". Il premier non condivide neppure minimamente l'accaduto, definendo la proclamazione dell'indipendenza della Catalogna un atto "contro la legge". Allo stesso tempo Rajoy ha esortato i cittadini spagnoli a non perdere la tranquillità, perché "lo Stato reagirà", con "misura" ed "efficacia".

Scene di festa

Il voto è maturato dopo la presentazione della risoluzione, da parte dei partiti indipendentisti, al Parlamento catalano, per la costituzione della Repubblica catalana, Stato "indipendente" e "sovrano". In migliaia, con tanto di bandiere indipendentiste, si sono riversati dinanzi al Parlamento di Barcellona, com'era già avvenuto per il Referendum.

Aria di grande festa. Secondo la Guardia urbana, almeno ventimila le persone in piazza Sant Jaume. Nell'atrio, Puigdmeont ha chiesto al popolo della Catalogna di restare, comunque, nell'ambito della pace e del civismo. Deputati e sindaci presenti hanno intonato l'inno nazionale di Els Segadors e gridato a squarciagola "Libertat".

La posizione degli Usa

Intanto dagli Stati Uniti d'America fanno sapere che sosterranno "le misure costituzionali del Governo spagnolo" per mantenere la Spagna "unita" e "forte". Nel frattempo, qualcuno ha ritenuto opportuno togliere la bandiera della Spagna dalla facciata principale del palazzo in cui si riunisce il Parlamento catalano.

E in queste ore si parla addirittura della possibile incriminazione del presidente catalano per "ribellione", nonché di Oriol Junqueras, vicepresidente. L'attivazione dell'articolo 155 della Costituzione in Catalogna, ha spiegato Rajoy, può considerarsi una "decisione eccezionale", assunta dinanzi a una "situazione" altrettanto "eccezionale", senza alternative di sorta, sottolineando l'opportunità di fare ricorso alla legge, per fare rispettare la stessa. Decisa, inoltre, la chiusura delle rappresentanze della Catalogna all'estero. Sette le delegazioni di rappresentanza in altrettante nazioni Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito, Irlanda, Austria, Unione europea, Stati Uniti e Italia. La Catalogna è situata all'estremità Nord-orientale della Penisola iberica, tra i Pirenei e il Mediterraneo.

Complessivamente si estende per oltre 32 mila chilometri quadrati, con una popolazione di 7 milioni e 522 mila abitanti. Confina a Nord con Francia e Andorra, a ovest con l'Aragona, ad est con il mar Mediterraneo, e a sud con la comunità Valenzana. Sono quattro le province: Barcellona, Girona, Lleida e Terragona. Il capoluogo è Barcellona, con un milione e 602 mila abitanti, una delle principali aree metropolitane spagnole, con Madrid, Valencia, Siviglia, Malaga, Bilbao, Oviedo-Gijon, Alicante-Elche, Saragozza, Vigo. La Catalogna rappresenta il nucleo originale e la parte di territorio più importante in cui è parlata la lingua catalana.