Era vestita con gli stessi abiti che indossava al momento della Scomparsa: leggings neri, maglioncino grigio, cappottino beige fino al ginocchio contornato da una sciarpa a frange verdi con macchie marroni e nere, scarpe sportive nere e blu. Purtroppo però il suo corpo senza vita era appeso a un albero. Un drammatico epilogo che nessuno si sarebbe aspettato a Cupramontana, piccolo centro in provincia di Ancona: la 19enne di origine ucraina, Mariya Iskra, è stata trovata senza vita ieri pomeriggio nelle campagne locali. Si era allontanata da casa domenica scorsa per fare una passeggiata.

Era uscita sprovvista di documenti, cellulare, e delle lenti a contatto appena comprate, preziose per lei che era molto miope. Aveva dato un appuntamento al fidanzato a cui però non si è mai presentata. Si sarebbe tolta la vita impiccandosi con un foulard a un ulivo in una zona impervia di campagna non distante dalla sua abitazione, senza lasciare alcun messaggio alla mamma, ai familiari, al fidanzato Francesco. Ma sarà l'autopsia disposta dal magistrato a fugare i dubbi e stabilire le cause esatte del decesso.

Il ritrovamento

Da ieri pomeriggio, la cittadina di Cupramontana è piombata nello choc e nel silenzio contrito. "Non cercatela più": i familiari che si erano rivolti a "Chi l'ha visto?" per lanciare appelli sia durante la trasmissione serale che nelle strisce quotidiane, ieri hanno comunicato alla redazione del programma di non cercarla più perché Mariya è stata trovata morta.

Dal lunedì mattina successivo alla sua scomparsa, la ragazza era stata cercata ovunque. Cinque giorni di ricerche accanite perlustrando la campagna cuprense senza trascurare niente: anfratti, pozzi, casali abbandonati, laghetti, anche con l'aiuto di droni e cani molecolari. A cercarla erano state 5 squadre dei vigili del fuoco, carabinieri in congedo e protezione civile. Mariya, in realtà, da quella domenica in cui indossava lenti a contatto attive per sole 24 ore, un grave limite per una persona con forte miopia, non si era allontanata di molto da casa. Ieri le ricerche si sono concentrate nella zona vicino all'eremo dei Frati Bianchi, a tre chilometri da dove abitava con la mamma Ljuba e la sorella.

Il corpo della ragazza è stato trovato in un uliveto in contrada Romita. Si sarebbe tolta la vita il giorno stesso della sua scomparsa.

Gli appelli dei familiari

Preoccupati dal comportamento insolito, subito i familiari avevano fatto denuncia di scomparsa ed erano stati lanciati appelli su social, quotidiani e in tv. A "Chi l'ha visto?" la mamma Ljuba con la sorella, il fidanzato Francesco e l'amica del cuore Sara, avevano lanciato appelli. A supportare la mamma, c'era Otello Dottori, l’anziano datore di lavoro di Ljuba che gli fa da badante, praticamente un nonno per Mariya, che piangeva con il fratello Giacomo. Ma tutti la credevano viva, a cominciare dalla mamma. Il fidanzato aveva ipotizzato che avesse avuto bisogno di un momento suo.

Proprio alla fine del collegamento con "Chi L'ha visto?", l'amica Sara nel riaccendere il cellulare, aveva ricevuto foto e messaggi inquietanti. In una foto, c'era una mano con inciso con un taglierino la lettera "M". Si sarebbe trattato solo di un macabro scherzo.

Ragazza modello trafitta dalla depressione

Mariya viveva da dieci anni a Cupramontana con la mamma nella casa del nonno adottivo che le ospita. Studentessa modello, si era da poco diplomata all'istituto Cuppari di Jesi e stava valutando se iscriversi all'università. Negli ultimi tempi sembra soffrisse di depressione e per questo era in cura. In una clinica a Fermo aveva conosciuto un ragazzo con problemi psichici, che sarebbe il responsabile di quelle foto e messaggi inquietanti. Ma cosa abbia spento per sempre il giovane sorriso di Mariya nessuno lo sa.