Un gravissimo episodio di violenza ha scosso la Repubblica di Malta oggi. La giornalista d’inchiesta Daphne Caruana Galizia è rimasta uccisa in un'esplosione causata da un’autobomba collocata all’interno della sua auto, una Peugeot 308, a pochi passi da casa, a Bidnija.

Non c’è stato niente da fare per Galizia, che ha perso la vita sul colpo, all’età di 52 anni.

Sarebbe stato uno dei suoi figli a sentire il boato ed a dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti la polizia scientifica, gli artificieri e i vigili del fuoco.

malta non è abituata a questo genere di episodi, è nota per avere un basso tasso di criminalità, soprattutto di natura violenta.

Ma forse si tratta di una tranquillità effimera, che nasconde qualcosa di veramente inquietante dietro al boom di investimenti che ci sono stati negli ultimi anni nella piccola repubblica mediterranea.

Una giornalista scomoda: ha pagato per le sue inchieste?

Difficile parlare di criminalità comune. Quindici giorni prima aveva denunciato alla polizia di aver ricevuto minacce di morte. Era stata anche inserita nella lista delle "28 personalità che stanno agitando l'Europa" dalla testata Politico.eu.

Galizia aveva indagato sui maltafiles, portando avanti un’inchiesta giornalistica di portata internazionale che aveva svelato delle trame occulte, società off-shore, corruzione, arrivando a descrivere Malta come un nuovo paradiso fiscale ed una base per l’evasione fiscale.

Aveva anche messo in seria difficoltà il premier maltese Joseph Muscat, leader del partito laburista. L’inchiesta di Galizia aveva portato a ipotizzare un coinvolgimento della moglie e del capo del suo staff, Keith Schembri, nello scandalo del Panama Papers, accusa che è sempre stata respinta da Muscat.

Proprio oggi sul suo blog, Running Commentary, pochi prima del tragico evento, aveva pubblicato un post, riguardante il processo nei confronti di Schembri, chiamato a difendersi dall’accusa di corruzione.

Secondo le inchieste giornalistiche, Schembri sarebbe titolare di azioni delle Egrant Inc, società off-shore inserita nel “Panama Papers” e avrebbe ricevuto finanziamenti da parte della famiglia del presidente dell'Azerbaijan, Ilham Aliyev.

Ad aver messo le mani sull’economia maltese ci sarebbero grossi affaristi da diverse parti del Mondo, di cui molti italiani, non sempre in maniera trasparente e con la complicità di persone maltesi (incluse società).

Galizia continuava ad andare avanti per la sua strada, cercando di spulciare e far emergere ulteriori verità scottanti. La giornalista potrebbe essere stata uccisa non tanto per ciò che ha rivelato al Mondo, ma per quello che avrebbe potuto ancora scoprire e rivelare con la sua attività.

Hanno tolto così la vita ad una grandissima giornalista, coraggiosa e brillante, una madre di famiglia.

Malta, conosciuta come un’isola felice, si trova a dover fare i conti con dei sicari senza scrupoli mandati da chi ha voluto tapparle la bocca per sempre.