"Karoshi". Questa la parola giapponese che costituisce un triste pilastro di una società in continua crescita, basata su forti contrasti tra la tradizione ed i valori, di cui la cultura giapponese è ricca, e le nuove tecnologie.
"Karoshi" significa "morte da troppo lavoro/morte da straordinari" ed il semplice fatto che il Giappone abbia una parola propria per definire questa tragedia, è segno di quanto grosso purtroppo sia il problema nel paese del Sol Levante. Questo termine venne coniato per la prima volta negli anni '70, nel periodo di forte ripresa economica del paese a seguito della fine della guerra.
Dopo anni di lotte da parte di cittadinanza e sindacati, i primi passi per porre rimedio a questo serio problema sociale sono stati compiuti nel 2014, con una legge inerente a migliori condizioni di lavoro, che tuttavia non obbligava le compagnie giapponese a fare nulla in merito.
"Le aziende giapponesi hanno negato il fenomeno karoshi perchè viene considerato normale che i tuoi dipendenti lavorino per un numero eccessivo di ore" commentò Jeff Kingston, direttore di studi asiatici alla Temple University di Tokyo.
Nel 2016, uno studio del governo giapponese ha dimostrato che un lavoratore su cinque rischia di morire proprio per questa causa. La "Salaryman culture" in Giappone ha portato a considerare addirittura lodevole l'addormentarsi sul posto di lavoro, in quanto per i giapponesi, questo significa aver impegnato tutte le energie disponibili per compiere il proprio dovere, fino allo sfinimento.
Il caso di Miwa Sado
Purtroppo, lo stress dovuto ai carichi di lavoro sempre più pressanti, spesso diventa ingestibile per molti. E così è stato per la giovane reporter politica Miwa Sado, trentunenne impiegata presso la famosa emittente pubblica giapponese NHK.
La notizia è stata comunicata pochi giorni fa dalla stessa NHK, che dopo indagini approfondite, ha rivelato la causa di morte della giovane, a distanza di 4 anni dal tragico evento.
Stando a quanto pubblicato, Miwa Sado si sarebbe spenta per un'insufficienza cardiaca a seguito delle 159 ore lavorative di straordinari affrontate il mese precedente al decesso.
Come conseguenza, la NHK ha annunciato di voler provvedere al più presto ad una riforma riguardante il lavoro dei propri dipendenti, per evitare che questi spiacevoli eventi possano ripetersi nuovamente.
Un altro caso che ha scosso l'opinione pubblica
Nel 2015, un altro caso eclatante di morte causata dall'eccessivo lavoro fu quello di Matsuri Takahashi, giovane dipendente presso un'azienda pubblicitaria, che si tolse la vita dopo esser stata costretta ad affrontare 105 ore di straordinari durante il mese culminato con il suo suicidio, un carico di lavoro che aveva portato la giovane a soffrire di una forte depressione.
Dopo ispezioni svolte da incaricati del governo, l'azienda per cui Matsuri lavorava dichiarò che avrebbe ridotto il tetto massimo di ore di straordinari a 65.